Secondo Migros gli svizzeri sono tornati in massa a far spesa oltre confine dalla riapertura delle frontiere.
Ma per una volta il nostro cantone va in controtendenza: «L'effetto della riapertura si percepisce meno in Ticino».
BELLINZONA - Gli svizzeri sono tornati in massa a fare la spesa oltre confine, ma il Ticino per una volta si smarca, perlomeno sulla base d'informazioni relative a Migros.
«Abbiamo sentito la ripresa del turismo degli acquisti sin dal primo giorno di riapertura delle frontiere», afferma il presidente della direzione generale della Federazione delle Cooperative Migros, Fabrice Zumbrunnen, in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung.
Il calo del giro d'affari è stato di un numero percentuale a due cifre, spiega il manager. Attualmente il volume di vendita di Migros è tornato più o meno ai livelli precedenti allo scoppio della crisi del coronavirus.
L'effetto è però stato percepito meno, incredibilmente, nel nostro cantone. «Sembra che i ticinesi non abbiano ancora una gran voglia di andare a fare acquisti in Italia», osserva Zumbrunnen.
Complessivamente Migros si aspetta per quest'anno una crescita dei ricavi, grazie al buon andamento del comparto alimentare e del ramo online. Anche l'utile operativo dovrebbe migliorare. «Presenteremo probabilmente un risultato annuale solido», si dice fiducioso il dirigente.