L'associazione TASI chiede un intervento in aiuto del settore teatrale, profondamente toccato dalla crisi Covid-19
LUGANO - La pandemia di coronavirus ha messo in difficoltà un settore già precario: quello degli artisti della scena indipendente. La maggioranza dei professionisti del teatro ha dovuto rinunciare a gran parte della programmazione prevista per quest’anno, con l’aggravante di avere poche certezze anche per il futuro.
Per questo l’associazione TASI, Teatri associati scena indipendente, ha inoltrato una lettera aperta a direttori di teatri stabili, dicasteri della cultura dei comuni, organizzatori culturali e personalità politiche. Lettera con la quale si cerca di sensibilizzare la scena artistica sulla situazione in cui si trova il settore e si chiede un contributo concreto.
«Tutta una struttura programmatica, già difficile da portare avanti in tempi normali, viene a mancare - si legge - e con essa le risorse economiche che permettano una certa stabilità e continuità».
L’associazione TASI, nel concreto, chiede che vengano aperte «le iniziative alle produzioni ticinesi, come un modo di contribuire ad affrontare la difficile situazione». L’obiettivo è «dimostrare che in Ticino il teatro esiste» e «poter avere un palco più adatto e meglio attrezzato», così come una «adeguata promozione pubblicitaria».
Il post Covid-19 potrebbe in questo modo «rendere l’arte scenica un bene comune necessario all’intera società».