Vacanze all'estero: ora anche chi è andato in Spagna rischia la quarantena al ritorno. Un incubo per chi è già partito
Se Madrid finisce nella "black-list" cosa accadrà? «Sarà un problema per molti». Vacanzieri ed expat sono preoccupati
LUGANO/MAIORCA - Spiagge deserte, hotel a poco prezzo, niente coda al supermercato o nei musei. Al tempo del Covid le mete turistiche più gettonate promettono relax e prezzi insolitamente bassi. Ma il problema è il ritorno.
Le notizie sul fronte contagi non sono buone. Mentre i vacanzieri spiano col fiato sospeso la lista dei 42 paesi bollati come "pericolosi" dall'Ufsp, i riflettori sono sempre più puntati sulla penisola iberica: la consigliera nazionale Yvonne Feri (Ps) ha chiesto d'inserire «al più presto» la Spagna nell'elenco, un appello condiviso dal vice-presidente della Commissione sicurezza e sanità degli Stati Erich Ettlin (Ppd).
La lista dei paesi con obbligo di quarantena al rientro «viene aggiornata mensilmente» ha frenato il portavoce dell'Ufsp Jonas Montani. «Ma si potrebbe fare un'eccezione, anche per singole regioni». Parole che non lasciano indifferenti i tanti ticinesi partiti (o in procinto di partire) per la Spagna.
«Qui la situazione è già abbastanza deprimente» racconta D.M., 39 anni, in vacanza a Maiorca. «Locali e ristoranti sono deserti, molti chiusi. Abbiamo sentito di focolai sull'isola, anche in alcuni hotel. A saperlo, non saremmo venuti». La prospettiva della quarantena guasta ancor più il relax: «Al mio rientro potrei lavorare da casa – ammette il turista, impiegato a Lugano in un'azienda di servizi – ma la reclusione non mi piacerebbe per niente».
Per molti lavoratori – ad esempio nell'industria – non c'è neanche questa opzione. Renato Pedrini, luganese trapiantato a Valencia e presidente di ProTicino in Spagna, ritiene che una chiusura da Berna «sarebbe un grosso problema». In Spagna «oltre ai turisti ci sono anche molti expat dal Ticino, pensionati o lavoratori. Saremmo costretti a tagliare i ponti con la patria per un po'».
Le agenzie di viaggi invece non disperano. Il feedback dai turisti già rientrati dalla Spagna «è positivo e la percezione della sicurezza era alta» racconta Gaby Malacrida, portavoce di Hotelplan. La maggior parte della clientela tuttavia «è orientata verso la Svizzera e l'Italia» ma anche Cipro, Malta e le isole della Grecia. Sperando che non finiscano nella "black-list" anche questi Paesi.