Il ticinese succede al consigliere nazionale Albert Rösti
Si tratta del primo presidente UDC proveniente dalla Svizzera latina
LUGANO / BRUGG - Il ticinese Marco Chiesa è il nuovo presidente dell'UDC. L'assemblea dei delegati, in corso a Brugg Windisch (AG), lo ha eletto a grande maggioranza. Il 45enne ticinese sostituisce il consigliere nazionale bernese Albert Rösti alla guida del partito ed è il primo presidente latino.
Gli oltre 350 delegati hanno accolto l'elezione con un applauso. Chiesa ha assicurato che non cambierà il programma di partito solo per sembrare più simpatico. In particolare, ha chiesto di porre fine alla libera circolazione delle persone votando a favore dell'"Iniziativa per la limitazione" il 27 settembre.
L'ex consigliere nazionale di Basilea Campagna Caspar Baader, presidente della commissione di selezione, ha reso omaggio alla «chiara linea politica» di Chiesa e al suo lavoro di costruttore della sezione ticinese dell'UDC. «Il fatto che provenga dalla Svizzera latina è l'ideale per riportare l'UDC di lingua francese sulla strada del successo», ha aggiunto.
La commissione voleva proporre una personalità con un'immagine simpatica, che riunisse le persone di tutte le regioni linguistiche e che fosse disposta a rimanere per circa otto anni. Ha anche voluto nominare una persona di età inferiore ai 50 anni per rivolgersi di più ai giovani, ha spiegato Baader.
Le candidature ritirate - Il consigliere nazionale argoviese Andreas Glarner si era ritirato dalla corsa alla presidenza dopo la decisione della commissione di selezione. Il consigliere nazionale ed ex presidente della sezione zurighese, Alfred Heer, non ha fatto altrettanto. È stato l'attuale presidente della sezione di Zurigo, Benjamin Fischer, che durante l'assemblea ha ritirato la candidatura di Heer, proposta dal partito cantonale.
Alcuni delegati hanno criticato la nomina di Chiesa, poco conosciuto dal grande pubblico, contrariamente ad Andreas Garner e Alfred Heer. Non è stato possibile conteggiare i voti raccolti dal ticinese, ma è apparso subito chiaro che erano una larga maggioranza.
Il «blocheriano sorridente» - Il politologo Oscar Mazzoleni descrive il nuovo presidente dell'UDC come un «blocheriano sorridente». «Quando si tratta d'immigrazione, lavoratori transfrontalieri, asilo ed Europa, il ticinese è esattamente sulla stessa linea dello stratega del partito», sottolinea il professore dell'università di Losanna. Ma è anche un buon comunicatore, vuole piacere e cerca il dialogo. Grazie a questa politica, è riuscito a ottenere un seggio nel Consiglio degli Stati per la più piccola sezione del partito, quella ticinese, ha aggiunto.
Secondo Mazzoleni, Marco Chiesa dovrà lavorare sodo per essere accettato nella Svizzera tedesca e per riuscire a mobilitare le sezioni locali. L'UDC è ancora principalmente un partito di lingua tedesca e potrebbe essere difficile per il ticinese avvicinarsi ai membri del partito nei comuni.
Chiesa, 45 anni, rappresenta il Ticino nel parlamento federale da cinque anni, prima al Nazionale e dall'anno scorso agli Stati. Sposato e padre di due figli, non è una faccia nuova nel partito: era stato eletto alla vicepresidenza dell'UDC insieme alla consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher (GR) nella primavera del 2018. Nello stesso anno ha assunto anche la vicepresidenza dell'Azione per una Svizzera indipendente e neutrale (ASIN).
Il successore del bernese Albert Rösti è stato fin dall'inizio uno dei candidati preferiti della commissione di selezione. A febbraio, in un primo tempo, ha ritirato la sua candidatura per motivi professionali. Nel frattempo però ha rassegnato le dimissioni dal suo impiego di direttore di una casa di riposo. "Mi sono dimesso da questo incarico non solo in vista di una possibile elezione, ma anche perché era sempre più incompatibile con il mio mandato di consigliere degli Stati", ha detto alla stampa.
L'UDC ticinese: «Brillante elezione» - La sezione ticinese dell'UDC si congratula, per mezzo di un comunicato stampa, con il consigliere agli Stati Marco Chiesta «per la sua brillante elezione». E sottolinea: «È per noi e per il Canton Ticino un grande onore e gli formuliamo i nostri più sentiti auguri per questo prestigioso compito. In quanto Ticinese sarà il miglior ambasciatore per i temi cari ai ticinesi: immigrazione incontrollata, dumping salariale, concorrenza sleale dall’estero, costi di vita in aumento, disoccupazione reale in forte aumento, infrastrutture al limite, tasse crescenti e un ceto medio sempre più spremuto».
«Un amico che appoggiamo» - Anche la sezione ticinese dell'Unione Democratica Federale (UDF Ticino) si congratula con Chiesa per la sua elezione: «È, ed è sempre stato, un grande amico di UDF Ticino; il neo eletto rispecchia perfettamente i valori etici e le aspettative politiche del nostro partito - si sottolinea in una nota stampa odierna -. Gli formuliamo quindi i migliori auguri di buon lavoro in questo nuovo e impegnativo compito e gli assicuriamo il nostro appoggio».