Nel comune italiano di confine, commissariato dopo il fermo del sindaco, ha vinto la lista guidata da Laura Romanò.
VALSOLDA - È proprio il caso di dire che si volta pagina in Valsolda. Dopo un anno e mezzo di commissariamento seguito all'arresto per corruzione e abusi edilizi del sindaco, tra domenica e lunedì i cittadini del comune italiano di confine hanno eletto un nuovo municipio: sarà guidato dalla 56enne Laura Romanò e dalla sua lista “La nuova Valsolda - Voltiamo pagina”.
Secondo i dati definitivi del Ministero dell'interno, la formazione ha ottenuto il 70,94% dei consensi. Ha «la volontà di normalizzare e stabilizzare l’attività amministrativa con l’obiettivo di ripristinare l’immagine di una buona e sana amministrazione per la Valsolda». Sconfitta la lista Progetto Valsolda (29,06%), guidata dall'ex vicesindaco Mario Bonacina, in carica sotto la precedente amministrazione.
Nel comune di circa 1’500 abitanti che si affaccia sul Ceresio (in cui si contano ben 1'875 elettori causa residenti all'estero) si sono recati alle urne in 916, il 48,85% degli aventi diritto. Valsolda è una delle poche località di confine con il Ticino in cui si votava per le comunali.
L’ex sindaco di Valsolda, Giuseppe Farina, di professione architetto, era stato arrestato il 1. marzo 2019 con l’accusa di corruzione e abusi edilizi. Insieme a lui erano finite in manette altre otto persone: il socio del suo studio di architettura e sette clienti dello stesso, dai quali il politico aveva accettato denaro per l’approvazione di opere edilizie irregolari. Farina, 69 anni, aveva patteggiato tre anni e mezzo di carcere e 30’000 euro di indennizzo da versare allo Stato (ca. 32’000 franchi). Dal 25 marzo 2019 la Valsolda era amministrata dalla commissaria straordinaria Angela Pagano.