Dichiarazione d’imposta: mentre Berna valuta la via elettronica, spuntano offerte private in tal senso.
Il caso di TIcino TAX è emblematico: «Basterà uno smartphone», dice l’ideatore Marco Cancelli. Intanto, però, la società rischia l’overdose tecnologica. L’esperto: «Il web non sia una moda».
LUGANO - La tecnologia si fa strada anche nell’ambito della dichiarazione d’imposta. A Berna ne stanno discutendo: presto gli svizzeri potrebbero poterla compilare in maniera elettronica, e senza firma. Intanto, però, c’è già chi si porta avanti. Nella Svizzera italiana, ad esempio, è nato da poco il servizio TIcino TAX, lanciato dal fiduciario di Lugano Marco Cancelli. «Consentiremo ai nostri clienti di compilare la dichiarazione d’imposta comodamente sdraiati sul divano col proprio smartphone scaricando l’App di Ticino Tax dal nostro sito».
Come aiutare chi è in ritardo ? – Un progetto ambizioso se si pensa che in un anno normale (il 2020, col Covid-19, fa poco testo visti i molti ritardi accumulatisi) solo il 35% dei ticinesi rispetta il primo termine fissato per il 30 aprile. Circa il doppio rispetta la seconda scadenza, fissata per il 30 settembre. A fine anno ben il 15% della gente non ha ancora inviato la dichiarazione alle autorità.
Una mano ai contribuenti – Dati che fanno del Ticino una sorta di pecora nera. «A volte si rimanda perché troppo impegnati nelle attività quotidiane – precisa Cancelli –. In questo la tecnologia può essere davvero di aiuto, perché fa diventare tutto più rapido e più veloce. La nostra applicazione, tra l’altro, segue il cittadino nella raccolta della documentazione e delle informazioni necessarie per la compilazione. C’è un accompagnamento dall’A alla Z».
E c’è anche un archivio – L’idea di Cancelli, va detto, non rappresenta un “unicum” assoluto. Ma è un sistema emblematico che mostra la via verso la quale ci si sta dirigendo. «Dopo la registrazione – riprende il fiduciario – si riceve una password per procedere al caricamento dei documenti. Tutto avviene in maniera sicura. Il nostro team verifica gli allegati e, dopo avere consultato il cliente, invia la dichiarazione d’imposta compilata secondo le modalità prescelte. Avremo anche un archivio che conserverà i dati di ogni singolo utente. Non da ultimo questa modalità consentirà di utilizzare meno carta e di promuovere uno sviluppo ecosostenibile».
Un mondo che cambia (forse troppo) in fretta – Tuttavia TIcino TAX, così come l’ipotesi ventilata da Berna, rappresenta l’ennesimo segnale di un mondo sempre più digitalizzato. La tanto decantata rapidità del sistema è per forza un vantaggio? Siamo di nuovo di fronte a qualcosa che ci impone ritmi frenetici, il contatto con la digitalizzazione e una percezione sempre più fugace della realtà.
Mai dimenticare chi non è “pratico” – Il rischio di avere una società confrontata con un’overdose tecnologica non spaventa Lorenzo Cantoni, specialista in nuove tecnologie e docente all'Università della Svizzera italiana. «Non si tratta di dovere fare tutto in rete – sostiene –. Ma di potere fare molte cose in rete. Più di quante se ne possano fare oggi. Una delle lezioni che ha imparato chi si occupa di eGovernement è che bisogna offrire un’alternativa offline accanto alla possibilità online. Soprattutto quando si tratta di relazioni con i cittadini, occorre evitare di discriminare le persone che non hanno accesso alle tecnologie, o che non hanno familiarità nell’usarle».
Non deve essere una moda – Cantoni, tuttavia, evidenzia come man mano che le tecnologie digitali vengono adottate, è legittimo aspettarsi che sempre più servizi si spostino verso l’online. «Sia nel rapporto del Governo con le imprese, sia in quello con i cittadini. Ciò deve essere fatto assicurando alti livelli di qualità, anche in termini di privacy o di sicurezza, e avendo una base legale adeguata. L’importante è non usare internet solo per il gusto di essere all’avanguardia. Servizi simili devono portare miglioramenti concreti a cittadini e imprese».