Tempo di amori a distanza e di fregature in agguato. Il caso di un 52enne di Bellinzona
BELLINZONA - «Signora di mezza età cerca compagnia». In tempi di confinamento i cuori solitari sono tanti: quello di Lorenzo P.* settimana scorsa ha palpitato invano per un annuncio comparso sul suo smartphone, mentre navigava su un giornale online ticinese.
Il 52enne di Bellinzona, single, ha digitato il numero 0906 (xxxxxx) e si è trovato al telefono con una sedicente Arianna di Lugano. «Abbiamo parlato a lungo, ci siamo conosciuti, è stato piacevole» racconta. «Abbiamo deciso d'incontrarci».
Lorenzo è disposto a correre il rischio - nonostante, ricordiamo, gli appuntamenti al buio siano sconsigliati dalle autorità in tempi di Covid - ma non a pagare 359 franchi per il tempo trascorso al telefono. A tanto ammonta la fattura notificatagli dalla Sunrise il giorno dopo.
Solo allora il 52enne si è accorto di avere chiamato un numero a pagamento. «Non ne avevo la più pallida idea» racconta: e l'annuncio in effetti non ne fa menzione. «Sono stato raggirato». Qualche sospetto gli era venuto già il giorno stesso, quando si era recato all'indirizzo fornito dalla donna - in via Merlina a Viganello - senza trovarla.
Il caso non è così insolito come spereremmo. Il 52enne si è rivolto a un avvocato, ma la Polizia cantonale, contattata, spiega che nella fattispecie non si ravvisano gli estremi di una truffa. I numeri a pagamento sono servizi autorizzati dall'Ufficio federale delle comunicazioni, che tuttavia «ogni anno riscontra decine d'irregolarità da parte delle aziende che li offrono».
Ogni anno a Berna arrivano circa 250 lamentele da consumatori che hanno scoperto di avere contattato un numero a pagamento «solo dopo avere ricevuto la fattura». Nel 2019 l'Ufcom ha bloccato circa 1600 numeri, appartenenti a 135 proprietari.
«La maggior parte delle utenze sono state bloccate per inosservanza delle condizioni di utilizzo e delle disposizioni di legge sulla concorrenza sleale» spiega il portavoce Francis Meier. «Spesso, le informazioni sulle tariffe non vengono pubblicate correttamente».
Le associazioni dei consumatori sono in allerta ma - avvertono - è inutile rifarsi contro l'operatore telefonico. «Il consiglio che diamo in questi casi è di pagare la compagnia deducendo l'importo relativo al numero "camuffato"» spiega Katya Schober Foletti, consulente giuridica dell'Acsi. Il consumatore che può dimostrare all'Ufcom di non essere stato avvisato dei costi «ha diritto allo storno dell'importo». Il problema è che molti non lo sanno. E finiscono per pagare.
* nome noto alla redazione