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CAPRIASCAL’intelligenza artificiale a sostegno delle energie rinnovabili

19.11.20 - 06:00
Scambiarsi energia solare all'interno di una comunità. Accade in Capriasca col progetto “Lugaggia Innovation Community"
Glamilla
L’intelligenza artificiale a sostegno delle energie rinnovabili
Scambiarsi energia solare all'interno di una comunità. Accade in Capriasca col progetto “Lugaggia Innovation Community"

LUGAGGIA - La comunità di autoconsumo di Lugaggia vuole essere una soluzione per favorire l’attuazione della Strategia Energetica Svizzera 2050. La sostituzione dell’energia nucleare in Svizzera deve necessariamente passare da un rafforzamento delle energie rinnovabili indigene. Davide Rivola, a capo del settore sistemi energetici della SUPSI e responsabile del progetto pilota LIC, ci spiega quali sono i vantaggi.

In cosa consiste il progetto?
«L’asilo di Lugaggia ha un impianto solare sul tetto che non veniva pienamente sfruttato durante il periodo estivo. L’idea è quindi stata quella di creare una comunità mettendo in rete l’edificio con le abitazioni circostanti. Abbiamo coinvolto 18 case che possono scambiarsi l’energia tra di loro. Ciò è possibile anche grazie alla presenza di una batteria che si ricarica con l’energia prodotta non consumata».

Come hanno reagito i partecipanti?
«È stato utile avere il supporto del municipio e dell’Azienda Elettrica di Massagno (AEM). È importante che gli utenti sappiano che nel progetto sono coinvolti enti locali nei quali ripongono la loro fiducia. Quando si propone una tecnologia innovativa è infatti complesso spiegare alle persone in cosa consiste».

Quali tecnologie usate per condividere efficacemente l’energia prodotta?
«Nel primo caso, ci affidiamo a un sistema di controllo centralizzato sfruttando i contatori intelligenti. Questi contatori, oltre che per la fatturazione, possono anche essere utilizzati per sincronizzare il consumo con la produzione di energia solare. La seconda tecnologia è più futuristica, si tratta della “blockchain”. In questo caso, i contatori comunicano tra di loro coordinandosi senza un’entità centrale. È in corso un cambiamento di paradigma: da un sistema con grandi centrali, più facili da controllare manualmente, si sta passando a uno scenario con piccoli agenti distribuiti che vanno coordinati automaticamente».

I partecipanti devono cambiare le loro abitudini?
«Le persone non hanno nessuna riduzione di comfort in quanto la tecnologia è completamente automatizzata: gli apparecchi energivori nella casa sono principalmente la termopompa e il boiler. Essi sono collegati ai contatori intelligenti che li possono accendere, nei momenti in cui vogliamo un maggior consumo, e spegnere, quando desideriamo che non ci sia consumo. Secondo me è necessario che in futuro le tecnologie siano sempre più autonome e non debbano richiedere l’intervento umano».

Il progetto è partito nell’autunno del 2019. Avete già i primi risultati?
«Sì, e sono confortanti. Per esempio, abbiamo notato che per periodi piuttosto prolungati della giornata, la comunità riesce a essere quasi auto sostenibile. Oltre a ciò, Capriasca è stato nominato comune innovativo 2020 e l’interesse del progetto è stato riconosciuto anche a livello europeo. Ha dunque un taglio locale ma una rilevanza internazionale».

Esiste la possibilità che il concetto venga applicato anche ad altre realtà?
«Nel corso del prossimo anno andremo a verificare quanto questo approccio è scalabile, quindi se può essere replicato in altri ambiti oppure se necessita di adattamenti legislativi per facilitarlo. Questi risultati sono importanti nell’ottica della discussione sulla transizione energetica».

Glamilla

I pannelli solari sono sempre più convenienti
«Per attuare la transizione energetica non è sufficiente installare pannelli solari», ricorda Davide Rivola. «La grande sfida consiste nella revisione dell’intera infrastruttura, la rete di energia elettrica deve infatti diventare sempre più flessibile per potersi adattare ai cambiamenti cui andiamo incontro. L’intelligenza artificiale e gli algoritmi hanno un grosso potenziale per facilitare questa transizione».

Il responsabile del progetto pone poi l’accento sulla riduzione dei costi. «Quando si paga la bolletta, non si paga solo l’energia, ma soprattutto il trasporto della stessa tramite la rete. L’energia scambiata localmente costa quindi meno rispetto a quella comprata dalla rete. Inoltre, il costo dell’energia solare è crollato negli ultimi anni perché produciamo sempre più pannelli fotovoltaici. Questa diminuzione dei prezzi rende interessante la sperimentazione di nuove tecnologie».

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