Svolta energetica, si punta sul fotovoltaico non convenzionale. Lo studio promosso dall'imprenditore Rocco Cattaneo.
Stop a nucleare e a carburanti come la benzina entro il 2050. Lo ha deciso la Confederazione. Ma come si vince una simile sfida?
BELLINZONA - Abbandonare gradualmente l’energia nucleare, e raggiungere la totale decarbonizzazione del nostro Paese entro il 2050. È la doppia sfida lanciata dalla Svizzera in ambito energetico. Tradotto: bisognerà incentivare lo sviluppo dell’energia fotovoltaica. A che punto siamo in Ticino? Ce lo indica uno studio promosso dall'imprenditore e consigliere nazionale Rocco Cattaneo e realizzato dall'Istituto di sostenibilità applicata all’ambiente costruito della SUPSI assieme a Swissolar e IngEne. I risultati sono stati presentati nella mattinata di venerdì, a Bellinzona. «Nei prossimi 25 anni – sostiene Cattaneo – in Ticino andrebbe investito più o meno un miliardo di franchi. Circa 30 o 40 milioni all’anno».
Possiamo fare di più – La Svizzera, così come il Ticino, non brilla per la produzione di energia fotovoltaica. Paesi con meno sole, fanno di più. Cantoni con meno sole del Ticino, fanno meglio di noi. I ricercatori hanno provato a considerare tutte le superfici che potrebbero offrire un potenziale supplementare per la produzione di elettricità fotovoltaica. Si parla del cosiddetto fotovoltaico non convenzionale. «Il fotovoltaico convenzionale – dice Cattaneo – è quello legato al settore abitativo. Noi siamo andati oltre. Ci siamo chiesti dove si può andare a mettere altri pannelli solari senza rovinare la natura».
Dove si può intervenire – Gli impianti potrebbero essere installati nei pressi di strade, posteggi, ripari fonici, zone agricole, laghetti alpini artificiali, dighe. «Soluzioni che risultano pressoché assenti a sud delle Alpi. Anche a causa di norme che andrebbero modificate».
I settori più interessanti – Un dato di fatto che emerge dallo studio è il seguente: per compensare la corrente attualmente prodotta con il nucleare e per la decarbonizzazione del nostro sistema energetico, occorre moltiplicare per 20 la potenza solare attuale installata. Le situazioni che presentano i presupposti più interessanti sarebbero quelle delle superfici lacustri (laghetti alpini artificiali presso dighe), delle strutture del traffico e del settore agricolo e ortofrutticolo (agrovoltaico).
Un investimento per tutti – Rocco Cattaneo, per anni dirigente della City Carburoil, non si sente un petroliere pentito. Bensì una persona lungimirante. «La City ha sempre saputo cavalcare le sfide nel tempo. Chi lavora con le stazioni di servizio continuerà a farlo. Con altri carburanti al posto della benzina. Un miliardo di franchi vi sembra troppo? La società non deve vedere questi investimenti come un costo. Non ne farei neanche una questione politica. La luce del Sole è di tutti. Con il fotovoltaico non convenzionale si potrebbe raggiungere una produzione energetica annua di 1 terawattora, che corrisponde a quanto serve per il Ticino secondo la strategia energetica decisa dalla Confederazione».