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MENDRISIOUn déjà-vu in Via Adorna: «È necessaria trasparenza»

20.12.20 - 10:55
Non è la prima volta che un incendio devasta il deposito di pneumatici di Mendrisio: era già successo nel 2016.
Ti-Press (Davide Agosta)
Un déjà-vu in Via Adorna: «È necessaria trasparenza»
Non è la prima volta che un incendio devasta il deposito di pneumatici di Mendrisio: era già successo nel 2016.
PLR e PPD pretendono che il Municipio faccia chiarezza sul rogo. I liberali: «Eventi che generano pericoli importanti per aziende limitrofe e popolazione». Il PPD: «Situazione preoccupante». La Sinistra chiede la chiusura dell'attività.

MENDRISIO - Non è la prima volta che quel deposito di pneumatici di Via Campagna Adorna a Mendrisio viene avvolto dalle fiamme. Già il 2 dicembre del 2016 un tremendo rogo aveva infatti impegnato i pompieri e provocato grosse problematiche nella zona. E ieri una situazione analoga si è ripetuta. Sempre nel medesimo deposito. Un "déjà-vu", questo, che inquieta sia il PLR che ha inviato un'interrogazione urgente in Municipio chiedendo maggior «trasparenza», che il PPD che in un'interrogazione definisce la situazione «preoccupante». 

«Non è purtroppo il primo devastante incendio con conseguenze nefaste sulla qualità dell'aria già compromessa del Mendrisiotto, che colpisce questo deposito», si legge nell'atto proposto dal Capogruppo PLR in Consiglio Comunale Giovanni Poloni, Tiziano Calderari e Gabriele Ponti. «Questi eventi - precisano - rappresentano dei pericoli importanti generati verso la aziende limitrofe e tutta la popolazione abitante nel quartiere adiacente la zone industriale».  Da parte sua Davide Rossi a nome del Gruppo PPD-GG ricorda come nel 2017 il Municipio, rispondendo a un’interrogazione, affermava che «l’autorità comunale, in accordo con i competenti servizi dipartimentali e concluse le misure di messa in sicurezza, ha autorizzato la continuazione dell’attività nel rispetto delle prescrizioni tecnico-gestionali in vigore, imponendo però una limitazione supplementare in termini di capacità massima di stoccaggio».

Per questi motivi e ricordando due precedenti interrogazioni sul tema risalenti a quattro anni fa, i tre consiglieri comunali del PLR chiedono all'esecutivo quali controlli abbia subito la ditta proprietaria del deposito dopo il primo incendio e quali siano le cause di questo secondo rogo. «In tema pianificatorio - aggiungono gli interroganti - il Municipio come intende gestire queste attività pericolose adiacenti a zone residenziali? Quali strumenti legali vi sono per limitare i rischi verso la popolazione?».

Da parte sua il Gruppo PPD-GG domanda quali ripercussioni ambientali abbia avuto l'incendio del 2016 e se lo stoccaggio di pneumatici attuale rispettasse le disposizioni.

Nel dibattito intervengono anche i granconsiglieri PPD del Mendrisiotto (Giorgio Fonio, Maurizio Agustoni e Luca Pagani), che chiedono al Governo cantonale di «fare chiarezza».

La sinistra: «Attività da dimettere» - Da parte sua, la sinistra di Mendrisio (AlternativA - Verdi e Sinistra insieme) ricorda un'interrogazione del 2016, dopo il primo incendio presso il deposito in questione. Ora l'area progressista «torna con forza a chiedere che quell'attività, in zona densamente popolata, venga dimessa». E ritiene inconcepibile che «un'attività di questo tipo sia ancora tollerata».

Di seguito tutte le domande del Gruppo PLR, del PPD+GG e della deputazione PPD del Mendrisiotto.

PLR:

1. Quanti pompieri sono intervenuti per domare l’incendio? Quanto è durato l’intervento?

2. Quali controlli sono stati fatti dopo il primo incendio?

3. Quali sono le probabili cause di questo secondo incendio? Vi sono pericoli per i cittadini e le cittadine?

4. In tema pianificatorio, il Municipio come intende gestire queste attività pericolose adiacenti a zone residenziali? Quali strumenti legali vi sono per limitare i rischi verso la popolazione?

PPD:

1. Quali ripercussioni ambientali ha avuto l’incendio, dal profilo in particolare dell’inquinamento del suolo e atmosferico?
a. Il Municipio non ritiene necessario fornire un’informazione pubblica immediata su questi aspetti?

2. Quali sono state le limitazioni supplementari in termini di capacità massima di stoccaggio imposte nel 2017?

3. Il quantitativo presente al momento del rogo rispettava le disposizioni?

4. Sono stati effettuati controlli dall’ultimo incendio ad oggi da parte dell’UTC e dal Cantone?
a. Se sì, quando?
b. Sono state riscontrate delle irregolarità? Se sì, quando e quali?
c. Se sì, quali provvedimenti e misure sono stati ordinati? Se del caso, è stato verificato il rispetto di eventuali misure?

5. I responsabili dell’impianto saranno tenuti ad assumersi tutti i costi degli interventi e dei danni causati?

6. Ritiene il Municipio che siano ravvisabili nell’evento componenti penali?

7. Nelle scorse settimane ci sono state delle segnalazioni all’UTC inerenti il luogo in oggetto da parte di cittadini?

8. Il Municipio non ritiene opportuno imporre lo spostamento di questa attività al di fuori dell’abitato?

Deputazione PPD del Mendrisiotto:

1. Dalla riposta data al collega Robbiani a oggi, quanti e quali controlli sono stati fatti nel magazzino di pneumatici bruciato ieri sera?

2. Nel caso in cui i controlli si sono svolti regolarmente, quale è stato l’esito di quest’ultimi?

3. Quale è stato l’impatto ambientale dell’incendio di pneumatici?

4. Quali misure possono essere messe in atto per evitare il ripetersi di questa situazione, che è potenzialmente pericolosa per la salute dei cittadini del Mendrisiotto?

5. Esistono situazioni analoghe potenzialmente pericolose nel Mendrisiotto?

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COMMENTI
 

RV50 4 anni fa su tio
Trovo strano che in un deposito dove non ci sia personale" 22.00 di sabato" si inneschi un incendio di cosi vaste proporzioni ; non si certamente motivare con il caldo estivo!!!!! Poi leggendo che non é la prima volta che questo succede in un spazio di pochi anni qualche dubbio sulla causa mi lascia perplesso ;

Nmemo 4 anni fa su tio
Bisognerebbe accertare le responsabilità di chi ha deciso una licenza edilizia, che si presume abbia imposto condizioni d’esercizio, verosimilmente disattese dai gestori del deposito e male controllate dalle autorità: comunale e cantonale. Le conseguenze d’inquinamento dell’aria per l’incendio, fortunatamente limitate dalla pioggia, sono almeno di polveri fini depositate nei polmoni di tanti.
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