Il Tribunale concede tempo, anche se pochissimo, e critica l'operato dei vertici della società.
Per vigilare sui conti, intanto, sono stati nominati dei commissari.
CAMPIONE D'ITALIA - Il Casinò di Campione d’Italia non fallisce. Lo ha deciso il Tribunale di Como che, tuttavia, ha concesso tempi strettissimi alla società per presentare il piano di concordato preventivo utile a scongiurare la dichiarazione di dissesto.
Lo stesso Tribunale - riferisce oggi la Provincia di Como - ha respinto la richiesta della Procura di congelare i beni e non consentire agli amministratori di tornare a gestire i conti della casa da gioco, anche se, di fatto, ha commissariato la società.
I legali del Casinò, tuttavia, non si sono mostrati soddisfatti dell'ordinanza, proprio per i tempi risicati. La prossima udienza, infatti, è già fissata al primo febbraio.
A non piacere sono pure i commenti negativi espressi nell'ordinanza in merito ai vertici della società di gestione della casa da gioco: «Pur tenendo conto della delibera di limitazione dei poteri dell’amministratore unico adottata dal Comune di Campione, socio unico del Casinò - si legge nel provvedimento del Tribunale - tuttavia l’inopinata mancata revoca dello stesso ing. Ambrosini, attinto da un procedimento penale per false comunicazioni sociali e che in passato non pare aver fornito buona prova del proprio operato, impone ogni doverosa attenzione volta ad evitare il rischio di deteriorare le condizioni economiche e finanziarie dell’azienda in conseguenza di impropri comportamenti dell’organo amministrativo».
Al prossimo febbraio, inoltre, è stata fissata pure l’udienza preliminare per le accuse mosse dalla Procura a 17 imputati, tra cui lo stesso Ambrosini, nell’ambito della gestione dei conti del Casinò.