Sarà di due settimane, come nel rapporto di minoranza di Nadia Ghisolfi.
Bocciato, quindi, il rapporto di Giorgio Galusero (PLR), che chiedeva di respingere iniziativa e controprogetto.
BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha detto sì al congedo parentale di due settimane. Dopo una parità raggiunta durante la prima sessione, la proposta è tornata in discussione e, con 43 voti favorevoli e 37 contrari, il rapporto di minoranza di Nadia Ghisolfi (PPD) è stato approvato.
È stata quindi scelta (sostenuta da PPD, Verdi, PS, MPS, PC, Più Donne, e parte del centro) la strada "moderata" in merito all'iniziativa di Raoul Ghisletta (PS) che chiedeva l'introduzione di un congedo interamente a carico del cantone dalla quindicesima alla ventesima settimana dopo il parto (quindi sei settimane).
Bocciato, con 42 no, 39 sì e un astenuto, il rapporto di maggioranza di Giorgio Galusero (PLR) - sostenuto da PLR, Lega e UDC - che chiedeva di respingere l’iniziativa e il relativo controprogetto.
«Un primo modesto passo» - «Con l’introduzione di queste due settimane di congedo parentale retribuito, oggi il Gran Consiglio ha fatto un passo verso una maggiore uguaglianza tra i genitori, permettendo ad entrambi di occuparsi dei loro figli fin da primi momenti di vita» sottolinea il PS in una prima reazione a caldo. »Si tratta - conclude - di un primo modesto passo verso un congedo parentale in Svizzera, che se divenisse consistente contribuirebbe a prevenire l’abbandono dell’attività professionale da parte delle donne con figli o quantomeno la massiccia riduzione del loro tasso di occupazione, nonché a migliorare le loro prospettive professionali, con effetti positivi sull’intera economia».
«Il ritardo rischiava di diventare incolmabile» - Per la Federazione Associazioni Femminili Ticino Plus (FAFTPlus) il Gran Consiglio ticinese «ha colto, con perfetto tempismo, anche un’occasione per rilanciare la crescita economica del Cantone». «Un voto favorevole - concludono - che permette anche di stare al passo con l’evoluzione della società e con le esigenze delle giovani famiglie, arginando così un ritardo della politica che rischiava di diventare incolmabile».
«Un passo importante» - Anche l'Associazione Donne PPD saluta con favore la decisione. «Si tratta di un importante passo per rispondere alle esigenze delle famiglie ticinesi che chiedono più tempo per l'accudimento dei figli nei primi fondamentali mesi di vita ed in cui sempre più spesso entrambi i genitori svolgono un'attività professionale. L'introduzione del congedo parentale riconosce inoltre la piena libertà dei genitori nella scelta di chi tra loro potrà usufruire, se del caso, di questo tempo». Inoltre, L'ADPPD ritiene che «politiche a favore della conciliabilità lavoro-famiglia, che riconoscano l'importanza del lavoro femminile e che vadano nell'ottica di determinare uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell'essere umano siano una delle chiavi del rilancio economico cantonale».
«Votazione d'avanguardia» - Le ACLI del Ticino accolgono con grande soddisfazione l’approvazione: «Questo sostegno del Parlamento è un ottimo esempio di come la Politica possa semplificare e agevolare la situazione dei genitori che lavorano. L’auspicio delle Acli è che questa votazione d’avanguardia (è una prima assoluta volta a livello svizzero) possa rappresentare un primo passo significativo verso una maggiore considerazione dei bisogni e delle esigenze delle famiglie».