Massimo Suter, presidente di GastroTicino: «In Ticino manca la massa critica»
LOCARNO - Un vero e proprio flop, o una fregatura a tutti gli effetti. Chiamatela come volete ma la possibilità data ai ristoranti di aprire come mense per i lavoratori si sta rivelando un buco nell’acqua. La conferma arriva per bocca di Massimo Suter, presidente di GastroTicino, che oggi - intervistato da RadioTicino - ha fatto capire che all’entusiasmo iniziale per chi in questa possibilità poteva intravedere un margine di guadagno, ha preso il sopravvento la rassegnazione. «Il santo non vale la candela - ha dichiarato Suter - ad iniziare dall’iter burocratico insostenibile che i ristoranti devono affrontare per poter riaprire agli operai. Ma poi le giornate si stanno allungando, le temperature sono piacevoli e non c’è più quella necessità di rinchiudersi al caldo per mangiare».
Insomma non ci sono i numeri critici per poter attuare una soluzione di questo tipo. Su questo punto Massimo Suter ha le idee chiare: «Bisogna essere onesti e riconoscere che qui in Ticino non c’è questa grande concentrazione di lavoratori in un solo punto. Viviamo in un Cantone abbastanza mobile, al mattino sei a Lugano, al pomeriggio a Chiasso. E poi i cantieri non sono pieni di operai».