Il Parlamento ha approvato il controprogetto relativo all'iniziativa che chiedeva di togliere il divieto di vendita
La novità era stata introdotta il 1. gennaio 2020 con la legge sull'apertura dei negozi
BELLINZONA - Alla sera non si vendono bevande alcoliche. Tale divieto era scattato il 1. gennaio 2020 con la nuova legge sull'apertura dei negozi. Ma la situazione è destinata a cambiare. Oggi il Gran Consiglio ticinese ha infatti accettato - con 42 voti a favore, 29 contrari e 3 astenuti - il controprogetto all'iniziativa di Andrea Censi (Lega) e Fabio Käppeli (PLR), che chiedeva di revocare tale divieto. Di fatto, il Parlamento ha detto “sì” al relativo rapporto di maggioranza, che proponeva di eliminare il divieto per le vino e birra, ma non per liquori e superalcolici.
Il dibattito - Per il correlatore di minoranza Fiorenzo Dadò (Ppd) gli orari attuali di vendita «sono ampiamente sufficienti» e «diversi sono i campanelli d'allarme di una preoccupante recrudescenza del degrado» specialmente tra i giovani. Gli studi effettuati in altri cantoni in cui vige un divieto analogo «dimostrano i benefici della limitazione serale della vendita».
I contrari all'iniziativa hanno mostrato in aula foto degli alcolici venduti nei negozi dei distributori di benzina, dove «la presenza di vini ticinesi e prodotti del territorio è eufemisticamente rarefatta» per cui «è illusorio pensare che una proroga serale della vendita dia un sostegno all'economia ticinese». Il rapporto di maggioranza, secondo Ps e Ppd, «sottovaluta largamente l'effetto negativo che la vendita serale potrebbe avere sui giovani».
Per gli iniziativisti il rapporto Sirica-Dadò ha invece dei toni «terroristici e improntati a un paternalismo protezionista» nelle parole di Fabio Käppeli, a nome del gruppo Plr. «In Ticino le norme sulla limitazione della vendita dell'alcol sono tra le più restrittive in Svizzera» ha sottolineato Andrea Censi (Lega). «Vietare la vendita dopo le 19, dopo le 21 il giovedì e dopo le 18 il sabato è un pasticcio legislativo, e non riguarda solo i benzinai ma anche le capanne montane e i take-away, arrecando a queste realtà un grave danno economico».
La posizione del Governo - Il Consiglio di Stato aveva deciso di rimettersi alla decisione del Gran Consiglio. «Rispetto al momento in cui il Parlamento ha adottato la legge sui negozi, a livello nazionale c'è stato uno sviluppo: è stato tolto il divieto di vendere bevande alcoliche nelle aree di servizio situate lungo le strade nazionali» ha ricordato il consigliere di stato Christian Vitta.