«Le autorità si limitano all'imposizione di direttive senza analizzare gli effetti bisogni degli studenti»
L'Associazione docenti scuole medie superiori si schiera dalla parte dei giovani, colpiti da un «disagio sovradimensionato».
Dopo gli studenti - che hanno consegnato oggi al Consiglio di Stato la petizione con oltre mille firme “Pandemia e difficoltà scolastiche: sosteniamo il corpo studentesco!” - tocca agli insegnanti dire la loro. L'Associazione docenti scuole medie superiori (ADSMS), sezione ticinese della Società svizzera insegnanti scuole secondarie (SSISS), ha sottoscritto senza riserve il documento pubblicato dal Movimento della Scuola in data 26 aprile dal titolo "Nelle scuole va veramente tutto bene?".
In particolare, al centro del documento c'è "la condizione del docente" ritenuta «imprescindibile variabile dello stato di salute degli allievi, messo a dura prova, oltre che dal confinamento, dalle difficili condizioni vissute durante l'anno scolastico in corso per poter recuperare le lacune manifestate a settembre e sostenere i ritmi nei mesi successivi». I docenti, nel quotidiano, condividono «il disagio di un numero sovradimensionato di ragazze e ragazzi che arrancano o addirittura si perdono».
L'Associazione docenti scuole medie superiori rivolge pure una critica alle autorità che «si limitano all'imposizione di direttive, peraltro spesso incomprensibili o addirittura inapplicabili». Mentre, invece, «non emerge la volontà di registrare e analizzare gli effettivi bisogni sul piano formativo, psicologico, emotivo, per poterli confrontare con le forze in campo e trarne le debite conseguenze in termini di rafforzamento della rete di sostegno costituita da genitori, docenti e operatori». «Per il Dipartimento - conclude la presa di posizione - nelle scuole va tutto bene...».