L'interesse per questo tipo di sport è in crescita anche tra le esponenti del gentil sesso.
Per loro c'è chi ha deciso di organizzare lezioni direttamente sul lago.
AGNO - Yoann Hamonic, titolare di Lugano Stand Up Paddle, ha elaborato un progetto su scala nazionale che toccherà i principali laghi della Svizzera, tra cui il Ceresio e il Lago Maggiore. Lo scopo è appunto quello di introdurre ragazze e donne alla pratica del paddle, proponendo lezioni gratuite a chi si presenterà sulla riva del lago.
Da dove nasce questa idea singolare?
«Dalla voglia e dalla capacità di apprendere delle donne. Il loro approccio è costruttivo, accettano i consigli dell’istruttore e dimostrano volontà a imparare. Inoltre la struttura fisica femminile, normalmente più bassa e più leggera, è ideale per praticare il paddle. L’uomo ritiene di essere già pronto, non vuole prendere lezione e noleggia soltanto la tavola. Una sua scelta che va rispettata».
Ha già avuto esperienze simili?
«Ho contribuito all’allestimento di diversi eventi internazionali sponsorizzati da Rip Curl. Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo e Italia sono alcuni dei paesi che abbiamo toccato con il nostro villaggio di svago. Il successo è stato tale che abbiamo offerto la possibilità di praticare anche surf, Zumba e Yoga. Abbiamo avuto 200 iscrizioni al giorno, le ragazze hanno risposto con grande impegno».
Qual è l’obiettivo in una nazione senza mare come la Svizzera?
«Ritengo che i laghi siano ottimali per la pratica introduttiva. Lo Stand Up Paddle è diventato uno degli sport del momento, fatto che ci aiuterà a decollare, in quanto stiamo pensando a un progetto per i prossimi 10 anni. Per partire sarei contento con 50 lezioni al giorno».
Il suo lavoro l’ha portata in giro per il mondo, tanto che ha promosso il paddle pure in Indonesia.
«Sono anche regista di documentari e produttore di video per aziende sportive come Redbull e The North Face. Ho trascorso diversi mesi in luoghi incantevoli come quelli dell’arcipelago indonesiano. In particolare, ho realizzato una clip promozionale per l’Isola di Sumba. In quel fantastico mare, ho avuto più di un’occasione per insegnare paddle agli abitanti del posto».
Ha già lavorato per il Ticino?
«Sì, e con grande piacere. Mi sono occupato di documentare per Ticino Turismo i 29 sentieri più belli del cantone. Passeggiate meravigliose lungo un percorso di 340 chilometri».
Qual è stata la spedizione più impegnativa?
«Senza dubbio in Alaska, dove ho dovuto filmare senza poter utilizzare l’elicottero. Abbiamo convissuto 12 giorni a -35° in condizioni estreme e ci siamo spostati unicamente con le pelli di foca».
Da chi ha preso questo spirito d’avventura?
«Da mio padre Gilles, che ha sempre avuto grande dimestichezza in diversi sport e che ha pure partecipato alla Parigi-Dakar di rally. Mi ha trasmesso la tenacia, la voglia di confrontarmi con il mio potenziale, ed è forse per questo che ho deciso di studiare medicina: volevo diventare fisioterapista sportivo».
Cosa le piace di più del Ticino?
«L’ospitalità dei ticinesi è molto simile a quella che si trova nei Pirenei, mio luogo d’origine. Sono grato di poter avere la possibilità di vivere nel bosco a Madonna d’Arla, sopra Sonvico, dove i miei figli e il nostro cane possono godersi la meravigliosa natura di queste parti».
Un progetto per le discipline all'aria aperta
Yoann Hamonic, 39 anni, è padre di due figli, Antoine (9) e Augustin (5). Francese di origine e ticinese di adozione, è stato professionista di snowboard, che ha praticato ai massimi livelli. Il suo spirito attivo e dinamico si esprime attraverso l'impegno negli sport d’avventura, a partire dallo Stand Up Paddle che ha lanciato nel golfo di Agno 10 anni fa. Yoann punta a inaugurare nel 2022 un campo base nella Svizzera italiana, in collaborazione con Ticino Outdoor, che possa fungere da punto di riferimento professionale per tutti gli appassionati di sport all’aperto: canyoning, kayak, arrampicata libera, pelli di foca, trail running e altro ancora.
«Un progetto che ha già riscontrato l’interesse di diversi investitori e partners e che stiamo mettendo a punto con l’allestimento di un albergo in Valle di Blenio. La voglia di emozioni è tanta anche in Ticino e miriamo a creare un centro per garantire professionalità e sicurezza a ticinesi, svizzeri e turisti che vogliono avvicinarsi a una disciplina da praticare all’aria aperta».