L'ultimo caso domenica nel Bellinzonese. «Il piccoletto voleva acquistare delle bottigliette d'acqua con 100 euro»
E ancora il gerente: «Il cameriere del turno serale se n'è accorto subito. Ma era tardi». La Polizia avverte: «La falsificazione degli è euro di buona fattura». La provenienza: «Da tipografie nel Sud Italia, ben attrezzate e riconducibili alla malavita».
BELLINZONA - Un piccoletto con la barba e una dannata fretta di acquistare delle bottigliette d’acqua. «Cercano di spendere il meno, per guadagnarci di più» racconta a Tio/20Minuti il gerente di un bar alle porte di Bellinzona, dove domenica, poco dopo le 18, un giovane mai visto prima ha rifilato, con successo, alla cameriera un banconota da 100 euro. Falsa.
Il pezzi sequestrati - Il fenomeno è noto alla Polizia cantonale che riferisce di una quarantina di casi all’anno. Ma è solo una parte, perché sovente chi viene fregato non denuncia e in più la maggioranza degli intermediari finanziari, quando intercetta carta moneta straccia interagisce direttamente la Fedpol, che ha la competenza federale sui reati contraffazione, alterazione e messa in circolazione di monete false. Gli ultimi dati per il 2020, che abbiamo ottenuto dalla stessa Polcom, indicano 30 casi di moneta falsa (nel 60% con autore noto): sono state sequestrate 1.532 banconote/monete per un valore nominale di 1’512 euro, 18 franchi e 2 dollari. Il taglio più spacciato e intercettato in Ticino, sempre nel 2020, è quello da 20 euro (1.002 pezzi), «molte delle quali riconducibili a un singolo caso riguardante una persona in transito in Svizzera». Seguono i pezzi da 50 euro (461).
Adocchiano l'inesperta/o - Esercizi pubblici, soprattutto, e negozi sono i bersagli preferiti. «Solitamente - racconta il gerente bellinzonese - adocchiano la dipendente più giovane, quella meno esperta». Fanno leva sulla fretta. «Se era una buona falsificazione? Non tanto, il cameriere responsabile del turno della sera se n’è accorto subito. Ma era tardi». In questi giorni, continua, «mi ha chiamato anche un collega di Lugano, anche a lui hanno rifilato in centone. Hanno avvisato la polizia ma era troppo tardi».
Qualcosa non quadra - L’oste spiega anche da cosa ci si può accorgere che è un falso: «Nel caso della banconota di domenica si percepiva al tatto che il bollino laterale, quello con ologramma argentato, era incollato e non stampato; la carta era inoltre di quella semplice, non in fibre di cotone come le autentiche, che se le lavi non si rovinano; mi si dice anche che nei disegni qualche differenza si notava...» (vedi foto della banconota spacciata nel bar). Un altro testimone dell'accaduto, parla invece di «una banconota fatta bene. Solo i colori erano un po' saturi e la carta più spessa».
Sembra facile, ma... - In realtà la Polizia cantonale definisce la falsificazione degli euro di buona fattura, «perché, come dimostrato dagli accertamenti delle Autorità Italiane, molto spesso viene effettuata da tipografie situate nel Sud Italia, ben attrezzate e riconducibili a organizzazioni criminali. Queste banconote vengono poi spacciate attivamente nel Nord Italia». Per contro coi franchi non c’è, apparentemente, trippa: «La qualità della falsificazione della carta moneta svizzera è generalmente molto scarsa, trattandosi quasi sempre di fotocopie a colori di banconote autentiche».
Il prestidigitatore in azione - Esiste poi, e lo spiega ancora il nostro gerente, un altro modo per truffare con la carta moneta: «Ti mostrano la banconota vera, ordinano ancora qualcos’altro, poi la rimettono di nascosto nel portafogli e chiedono il resto. Può accadere, è successo due volte da noi, che la dipendente ci caschi». Secondo lui, si tratta «solitamente di gente che visita bar e commerci situati lungo l’A2. Si racconta che risalgono il Ticino, spingendosi fino a Basilea. Ne colpiscono uno e poi riprendono l'autostrada». Secondo la Polizia, «non vi sono al momento indizi per poter affermare che siano attive delle bande».
Guai rifilarla ad altri - Da quest’ultima arriva anche un suggerimento: «Chi entra in contatto con moneta falsa deve richiedere l’intervento di una pattuglia di polizia oppure presentarsi presso un Posto di polizia per denunciare l’accaduto». Beninteso, «chi è in possesso una banconota falsa non deve in nessun caso utilizzarla, con il rischio d'incorrere a sua volta nel reato di spaccio di falsa moneta».
Nel bar citato non è la prima volta che si ritrovano con banconote false a fine giornata: «Ho detto ai miei dipendenti che se ricapita la prossima volta ce li metteranno loro in cassa» non scherza il gerente.