Sono sempre più diffusi in Ticino, per tenere a bada i lupi. Ma sono altrettanto e forse più pericolosi
Ne sanno qualcosa gli escursionisti che quest'estate se la sono vista brutta in Leventina e valle Bedretto. Il veterinario cantonale rassicura, ma mette in guardia
BEDRETTO - A volte il rimedio è peggio del male. Ne sa qualcosa una famiglia ticinese che, il mese scorso, si è trovata faccia a faccia con tre pastori maremmani in valle Leventina, poco lontano dalla capanna Alpe Sponda. I genitori con due bambini sono stati accerchiati: ringhi, pianti, dopo diversi minuti i tre guardiani si sono ritirati, del pastore nemmeno l'ombra.
In Valle Bedretto è andata peggio a un turista che è stato azzannato a una gamba, nel mese di luglio. È l'unico caso di morsicatura segnalato all'ufficio del Veterinario cantonale (Uvc) quest'estate. Il Cantone ricorda «l'importanza di segnalare le aggressioni o anche solo i comportamenti aggressivi». Ma questi ultimi sembrano essere più numerosi di quanto dica la statistica.
Introdotto negli alpeggi ticinesi per contrastare il lupo, finora il pastore maremmano si è dimostrato più pericoloso - per l'uomo - dell'antagonista predatore. Nel 2020 le morsicature sono state tre. «Quando sono iniziate le predazioni in Ticino, molti pastori hanno pensato che i cani da guardiania fossero una specie di antifurto» spiega Armando Donati dell'Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori (ATPdaiGP). «Ma lasciare i cani da soli, in alpeggio, comporta dei grossi rischi soprattutto con i turisti. Molti non lo hanno ancora capito».
Per Donati il rischio «che succeda qualche brutta avventura» è concreto. «Riceviamo diverse lamentele di allevatori preoccupati di finire nei guai». Oltre confine è già successo: un'escursionista 20enne il mese scorso è stata aggredita da un branco di maremmani sui monti della Calabria, ed è morta sul posto. «L'assenza del pastore purtroppo è una costante in questi episodi» osserva Donati. Dal canto suo l'Uvc tranquillizza: «Le potenzialità di ferimento sono elevate, considerata la mole dei cani da protezione» spiega la veterinaria cantonale aggiunta Chiara Menegatti. «Tuttavia spesso nel contatto con le persone si verificano delle "pinzature", ossia delle morsicature lievi non a bocca piena». L'aggressività inoltre «spesso rivela situazioni carenti dal punto di vista della protezione degli animali» sottolinea Menegatti. Negli ultimi anni il Cantone ha intimato delle misure correttive in due tenute di cani da pastore.
Per le associazioni di allevatori e cacciatori l'origine del problema è a monte: è il lupo. «I predatori si stanno abituando alla vicinanza con l'uomo» conclude Donati. «Finché non sarà permessa la caccia preventiva, circostanze come queste saranno sempre più frequenti».