Le ha raccolte il sindacato VPOD per dire “no” alla misura prevista per il 2023
BELLINZONA - Sono 2'171 le persone che dicono “no” al taglio del 40% delle pensioni. Tanti sono coloro che hanno sottoscritto la petizione che oggi il sindacato VPOD ha consegnato al Governo e al Parlamento ticinesi.
Si parla della misura prevista dall'Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT): per finanziare le rendite degli assicurati che oggi hanno grosso modo meno di 59 anni, sarà necessario ridurre del 20% il tasso di conversione per il calcolo delle pensioni dal 2023. Una riduzione, questa, che si sommerà al 20% già avvenuto con il passaggio dal primato delle prestazioni al primato dei contributi a inizio 2013, come sottolinea il sindacato VPOD.
Il provvedimento riguarda circa 16'000 impiegati cantonali, docenti cantonali e comunali, come pure dipendenti degli enti esterni.
I firmatari della petizione chiedono quindi al Parlamento e al Governo di sostenere un piano previdenziale per compensare la riduzione, approvando un aumento del 4% dei contributi ordinari a carico del datore di lavoro.