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LUGANOUn cerchio tutto al femminile senza frontiere o pregiudizi

28.03.22 - 06:00
Laura Nembri, ex insegnante, oggi ha una nuova vita, profondamente legata al Nordafrica.
Laura Nembri
Un cerchio tutto al femminile senza frontiere o pregiudizi
Laura Nembri, ex insegnante, oggi ha una nuova vita, profondamente legata al Nordafrica.
Vendere in Svizzera tessuti, ceramica, oggetti in legno d’ulivo. Con il ricavato si finanzia la formazione professionale di giovani ragazze.

LUGANO - La sua seconda vita ha deciso di dedicarla alle donne tunisine. E alla valorizzazione della loro dignità lavorativa e sociale. Laura Nembri ha 67 anni, vive tra Lugano e Lenzerheide, nei Grigioni. Ex insegnante, a 60 anni ha scoperto di avere un amore nascosto per la Tunisia. E ora ha un progetto in divenire che merita attenzione. «Mi muovo nei quartieri poveri di Tunisi. Con la collaborazione di AID, una ONG super collaudata che vanta più di 30 anni di esperienza, riusciamo a fare cose bellissime. Il concetto è quello di vendere in Svizzera i prodotti tessili e non solo che le donne del posto realizzano. In modo che il loro lavoro abbia una gratifica e possa essere potenziato». 

Un guadagno giusto – Una piccola grande missione, che al momento coinvolge una decina di artigiane. Là, negli ambienti disagiati, dove la figura della donna è ancora piuttosto sminuita. «Queste lavoratrici realizzano oggetti in ceramica, tessuti, gioiellini, accessori per la casa, decorazioni e oggettistica d’interni. Il principio è quello di fare avere loro un guadagno giusto. Il ricavato torna in Tunisia e sempre col sostegno dell’ONG vengono finanziati corsi di formazione professionale per giovani donne. La formazione professionale mira soprattutto alla pasticceria con tanto di diplomi riconosciuti».

Il futuro nelle proprie mani – C'è anche un certo desiderio di responsabilizzazione nelle parole di Laura Nembri. «Le donne tunisine possono avere il futuro nelle loro mani. Riuscendo ad auto sostenersi sul posto, grazie alla loro professionalità. La mia filosofia è basata su un cerchio: si aiutano le donne che lavorano in Tunisia, ma allo stesso tempo si fa felice qualcuno in Svizzera con un regalo di qualità e il cerchio si chiude con il ricavato che torna in Tunisia nella scuola di formazione professionale. Le artigiane tunisine ricevono un giusto compenso e allo stesso tempo altre donne hanno la possibilità di ricevere basi solide per muoversi nel mondo del lavoro. È anche un modo per avere voce in capitolo nel confronto con gli uomini, oggi ancora troppo impari».  

Baciata dalla fortuna – Il primo viaggio in Tunisia Laura l'ha fatto sette anni fa col marito. Come turista. È lì che è scattato qualcosa. «Grazie anche all'incontro con alcune volontarie che operavano già sul posto. Da allora sono tornata laggiù almeno una decina di volte. Sono state create tante opportunità, tra cui nel quartiere più povero della capitale (Ettadhamen) il "Centro delle Donne" di AID con una biblioteca (i libri tutti trovati in Ticino fra amiche e con il sostegno di Alliance Française di Locarno), l’aula di pasticceria e altri spazi ricreativi. Umanamente sono stata baciata dalla fortuna. Certo, c'è tanta malavita, si ruba, ci sono corruzione e povertà. La situazione rimane precaria. Ma con un raggio di sole in più». 

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