Presentato un progetto per la messa a disposizione gratuita di prodotti igienici mestruali nelle scuole.
Il tema, non nuovo in Svizzera, ora è d'attualità pure in Ticino: «Doverli pagare rappresenta una discriminazione sociale e aggrava la discriminazione di genere».
BELLINZONA - Mettere a disposizione gratuitamente i prodotti igienici mestruali nelle scuole pubbliche cantonali. È questo il progetto presentato stamattina dalla Gioventù socialista (GISO) nel corso di una conferenza stampa in cui sono intervenuti, oltre a Yannick Demaria e Laura Guscetti (GISO Ticino), anche diverse studentesse che frequentano le varie scuole medie superiori dislocate nel nostro cantone.
L'obiettivo è quello di rendere accessibile a chi ne ha bisogno i prodotti mestruali nelle scuole cantonali, quali scuole medie, scuole medie-superiori e istituti formativi professionali. «Prodotti mestruali che non sono riconosciuti ancora come beni di prima necessità, quali sono in realtà, bensì come beni di consumo e perciò sono tassati con l’IVA al 7,7%», è stato ricordato. La richiesta sarà inoltrata al Consiglio di Stato sotto forma di lettera aperta.
Questi prodotti rappresentano un onere finanziario considerevole per le persone che ne fanno uso. L’impossibilità economica di accedere ad assorbenti adeguati ha un nome ed si chiama “precarietà mestruale”: un fenomeno sottovalutato e non sufficientemente monitorato, che spesso porta all’uso di prodotti inadatti, che possono causare gravi problemi di salute. «Le mestruazioni sono conseguenti al funzionamento fisiologico del corpo umano. Quindi non devono rappresentare un privilegio e non devono mettere a rischio la salute», hanno sottolineato più volte i presenti nel corso dei loro interventi. Il dover acquistare i prodotti igienici a un costo elevato «rappresenta una discriminazione sociale e aggrava la discriminazione di genere».
In Svizzera la tematica dei prodotti igienici gratuiti è più che mai d'attualità (e realizzabile). Sia a livello federale, sia a livello cantonale sono già state presentate mozioni e interpellanze, e diversi cantoni o città come Zurigo, Berna, Basilea, Giura, Ginevra e Vaud hanno già applicato la distribuzione gratuita. Allo stesso modo Scozia, Kenya, Uganda, Sud Africa, Botswana, Zambia e Nuova Zelanda.
Il progetto della GISO ha ottenuto appoggio da più fronti: il SISA (Sindacato indipendente studenti e apprendisti), tutti i Comitati studenteschi delle scuole medie-superiori cantonali, l’Assemblea studentesca della CPC di Massagno, l’Assemblea degli allievi e delle allieve della scuola media di Bellinzona 1 e il Gruppo Genitori Alta Leventina hanno firmato la lettera al Consiglio di Stato. Anche i partiti giovanili delle Giovani Verdi, Gioventù Comunista e Generazione Giovani sostengono il progetto.