Il Dipartimento del territorio ha esternato i propri timori anche all'Ufficio federale dell’ambiente.
In gioco vi sono in particolare la sicurezza contro le esondazioni e la tutela degli ambienti naturali protetti delle Bolle di Magadino.
BELLINZONA - Il Dipartimento del territorio (DT) è preoccupato dopo la decisione delle autorità italiane di approvare un nuovo innalzamento dei livelli del Lago Maggiore ed ha espresso i propri timori, oltre alle parti coinvolte, anche all'Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). In gioco, in particolare, vi sono la sicurezza contro le esondazioni e la tutela degli ambienti naturali protetti delle Bolle di Magadino.
La regolazione estiva dei livelli del lago Maggiore - ricordiamo - è stata oggetto nel periodo 2015-2020 di un primo programma di sperimentazione che ha permesso di valutare gli effetti del livello estivo massimo di regolazione a +1,25 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende. La sperimentazione, autorizzata dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, è stata seguita da un Tavolo Tecnico e si è conclusa nel 2020. Il Cantone Ticino (e per esso il DT) e l’UFAM, hanno partecipato, a partire dal 2017, ai lavori del Tavolo con tre esperti designati.
Con delibera del 20 dicembre 2021, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha approvato il proseguimento della sperimentazione per il quinquennio 2022-2026. Tuttavia, il DT intende fare alcune precisazioni.
Innanzitutto la delegazione svizzera ha ribadito l’opportunità di dare seguito a un ulteriore periodo di sperimentazione, mantenendo invariate le soglie definite (livello massimo di regolazione estiva a +1,25 metri, con possibilità di innalzamento a +1,35 metri, nel caso di manifestazione o previsione di situazioni di severità idrica “media” o “alta” nell'area vasta costituita dall'asta del Fiume Ticino e del Fiume Po) per consentire un proseguimento omogeneo delle attività di monitoraggio ambientale. Per contro, il raggiungimento di un livello estivo massimo ulteriore di +1,50 metri non è un obiettivo a sé stante.
Inoltre, per il DT va privilegiata una gestione dinamica dei livelli del Lago Maggiore dal 15 marzo al 15 settembre «per meglio conciliare lo sfruttamento della risorsa idrica a valle di Sesto Calende con le esigenze ambientali e di sicurezza del territorio lacustre nei periodi più sensibili». Ciò vale in particolare a inizio primavera per gli ambienti palustri delle Bolle di Magadino e a fine estate per la gestione delle piene.
Nell’ambito della nuova sperimentazione 2022-2026 dovranno poi essere approfonditi i benefici e i costi ambientali, sociali ed economici derivanti dalle maggiori risorse disponibili a seguito dell’innalzamento del livello di regolazione. Il quadro generale dovrà considerare l’insieme del bacino afferrante e le esigenze di tutte le parti interessate, a monte e a valle della diga di regolazione della Miorina. Quindi non solo le necessità irrigue, idroelettriche o ambientali del Fiume Ticino (una volta che questo esce dal lago). A tal scopo si prevede di valorizzare nel prossimo periodo di sperimentazione le analisi e le conclusioni raggiunte in precedenti progetti di cooperazione italo-svizzera.