Negli scorsi giorni la società ha depositato i bilanci, oggi lo stop intimato dal Cantone
L'amministratore del locale erotico: «La chiusura odierna è stata comunque una sorpresa. Pensavo che i funzionari cantonali mi chiamassero per mandare via le ragazze ed avvisare il personale»
CASTIONE - Non ha perso tempo l’Ufficio di esecuzione e fallimento a mettere oggi i sigilli al Motel Castione. Colpa dell’Iva, che non è il nome di una prostituta, ma l'Imposta sul valore aggiunto. La società che gestisce il locale erotico ha infatti depositato mercoledì scorso, 19 gennaio, i bilanci per fallimento in Pretura a Bellinzona. A pesare come un macigno una fattura da 1 milione di franchi di IVA sugli incassi delle ragazze che la Confederazione ha accollato alla società che amministra il locale.
Se non fulmine a ciel sereno, «la chiusura odierna è stata comunque una sorpresa. Pensavo che i funzionari cantonali mi chiamassero per mandare via le ragazze ed avvisare il personale» afferma, da noi contattato, l'amministratore della società. In questo momento al Motel erano attive una decina di professioniste: «Alcune torneranno a casa loro, altre si sposteranno, immagino, nei locali di Lugano. Anche se in questo periodo di lavoro non ce n’è».
Quanto alla fattura milionaria, continua l'amministratore della società, «ho chiesto anche il condono, ma non ci hanno ancora risposto. Ormai è inutile proseguire perché la fattura emessa riguarda l’IVA dal 2010 al 15. Poi seguirà quella per tutti gli anni fino al 2021. Alla fine sarà una botta da 3 milioni di franchi». La riscossione dell'imposta dalle ragazze, è la tesi della società supportata anche da pareri esterni, avrebbe configurato il reato di sfruttamento: «Ci è stato detto che come locale erotico non potevano in alcun modo sottoscrivere degli accordi con le prostitute per il pagamento dell’IVA, poiché la prostituta non è, per legge, dipendente del locale erotico, ma una libera professionista».
La giornata odierna segna la fine del Motel Castione, o meglio dell’attuale conduzione: «Io ho un contratto d’affitto e voglio definitivamente tirarmi fuori da questa attività. Immagino che i proprietari dello stabile non faticheranno a trovare qualcuno che voglia riaprire il postribolo». Visti i tempi non ci giureremmo.