Sorride il settore alberghiero svizzero (e ticinese), che registra numeri che si avvicinano a quelli pre-pandemia.
Sono state quasi 2.2 milioni le persone che hanno pernottato in Svizzera nel primo mese dell'anno. Più di 55'000 in Ticino.
BELLINZONA - Gli albergatori elvetici possono tornare a sorridere. Gennaio 2022, precisa il rapporto sulla ricettività turistica elaborato dall'Ufficio federale di statistica (UST) ha infatti fatto registrare un vero e proprio boom di pernottamenti, arrivando a sfiorare quota 2,2 milioni. La differenza con lo stesso mese dell'anno precedente, ancora pesantemente condizionato dalla pandemia, è impietoso e mostra 908.000 pernottamenti in più (+71,3%).
Ticino Nel suo piccolo anche il Ticino, cantone che notoriamente non fa della stagione invernale il suo punto di forza, ha fatto registrare ottimi numeri nel primo mese dell'anno. I pernottamenti di gennaio - come riferito dall'Osservatorio del Turismo (OTur) dell'USI (si veda il grafico sottostante) - hanno infatti toccato quota 56'845 (+71,4% rispetto a dodici mesi prima). Questo dato resta però più basso (-10,1%) se paragonato a quello di gennaio 2020, quando la pandemia non era ancora scoppiata.
Svizzeri protagonisti - A fare la parte del leone sono ancora una volta i turisti con il passaporto rossocrociato. Quasi 1.4 milioni di pernottamenti in Svizzera sono infatti stati effettuati da cittadini elvetici. E anche in Ticino il 73,9% dei letti alberghieri è stato occupato da un confederato.
Ma tornano anche gli stranieri - A gennaio 2022, però, si è pure registrato il ritorno di turisti stranieri nel nostro Paese. Sono infatti quasi ottocentomila i letti occupati da persone provenienti dall'estero che hanno scelto di soggiornare in Svizzera. I pernottamenti - paragonati a dodici mesi prima - mostrano un impressionante aumento del 162,8%. E pure in Ticino - precisa OTur - si è visto un ritorno dei turisti provenienti da oltre confine, soprattutto da Italia (3'814, +97,6% rispetto a gennaio 2021) e Germania (1'170, +123,2%). Anche questi numeri, al contrario di quelli dei turisti domestici (+19,9 rispetto al 2020), sono comunque inferiori rispetto a quelli prepandemici (vedi grafico).