I Verdi di Bellinzona interpellano il Municipio dopo l'ottimo successo riscontrato dal Rababar.
Secondo gli ecologisti l'evento ha perso negli anni il suo significato più profondo. «Molti cittadini hanno apprezzato l'organizzazione di un carnevale senza barriere»
BELLINZONA - Ha ancora senso l'organizzazione di un Carnevale «militarizzato» che fa perdere il significato più profondo di questa festa? È questa la domanda chiave che I Verdi di Bellinzona rivolgono al Municipio della Capitale dopo «l'ottimo successo» fatto registrare la scorsa settimana dal Rababar, il carnevale organizzato nei locali pubblici della Turrita.
Nello specifico Ronnie David e Giulia Petralli - tramite un'interpellanza - fanno notare come molti cittadini «abbiano espresso molto apprezzamento» per il ritorno di una città aperta senza tendine sovraffollate e senza barriere. «Il Carnevale - precisano i due rappresentanti ecologisti - ha preso negli scorsi anni una piega che l'ha snaturato da evento popolare a evento commerciale, andando a perdere il suo significato più profondo». Per questo in molti auspicano il ritorno a un «carnevale maggiormente autentico» e «meno improntato sul «mero business».
Naturalmente per una festa del genere - con molta folla e un importante consumo di alcolici (vedi qui) - va garantita una sicurezza adeguata. «Le risse e i classici alterchi non sono mancati nemmeno durante il rababar», ricordano i Verdi, precisando però che questi fatti si verificavano sistematicamente anche nelle edizioni blindate.
Di seguito le cinque domande rivolte al Municipio: