Il rapporto fra la popolazione e i temi forestali è stato al centro di un sondaggio.
I risultati rispecchiano a grandi linee quelli raccolti a livello nazionale. «Ma alcuni aspetti meritano particolare attenzione», sottolinea il DT.
BELLINZONA - Oggi è la giornata internazionale del bosco e quest’anno, in Svizzera, ci si focalizza sul rapporto tra la popolazione, il bosco e i diversi temi forestali. A livello svizzero, il Monitoraggio socio-culturale del bosco (WaMos) esplora periodicamente questo rapporto e cerca di capire come esso stia cambiando. Sono finora state effettuate tre inchieste: nel 1997, nel 2010 e nel 2020 (per i risultati di quest’ultimo sondaggio nazionale, si veda questo articolo).
Nel 2020 il Canton Ticino ha deciso di effettuare, per la prima volta, un approfondimento di questo sondaggio per meglio capire l’atteggiamento dei ticinesi nei confronti del bosco. Il momento era propizio, perché permetteva di conoscere – a 13 anni dalla sua messa in vigore nel 2007 – come era stata accolta l’attuazione del Piano forestale cantonale (PFC), che si proponeva, tra l’altro, d'intensificare la gestione del bosco allo scopo di valorizzarne le diverse funzioni.
Il sondaggio ha avuto luogo tra il 20 febbraio e il 9 marzo 2020 (appena prima, quindi, dell’inizio della crisi pandemica) e ha coinvolto 546 persone residenti nel Cantone. I risultati mostrano che – malgrado le differenze linguistiche e culturali – vi è una certa consonanza tra le risposte dei ticinesi e quelle della popolazione di tutta la Svizzera. A livello cantonale emergono, comunque, diversi aspetti che meritano attenzione:
Un altro aspetto su cui nei prossimi anni sarà importante agire deriva dalla constatazione che, in generale, i giovani dispongono di minori informazioni sui temi forestali rispetto alle generazioni più anziane.