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CANTONE«Un Primo Maggio di pace, dignità e solidarietà»

21.04.22 - 14:32
L'Unione sindacale svizzera presenta i temi del corteo in programma tra due domeniche nella capitale
Tipress
«Un Primo Maggio di pace, dignità e solidarietà»
L'Unione sindacale svizzera presenta i temi del corteo in programma tra due domeniche nella capitale

BELLINZONA - “Pace, dignità, solidarietà”. È lo slogan scelto quest’anno per accompagnare la manifestazione del Primo Maggio dell’Unione sindacale svizzera che prenderà avvio domenica, alle 11, in Largo Elvezia. Da lì, il corteo sindacale muoverà verso Piazza Governo, dove sono previsti gli interventi dal palco, il pranzo e il concerto dei Lou Dalfin.

La presentazione - Un anticipo della giornata è stato presentato stamane. «La pace - ha sottolineato il presidente dell’USS-Ticino e Moesa Renato Minoli - è la condizione indispensabile per una vita dignitosa, un lavoro dignitoso, un salario dignitoso. Senza di essa, sono sempre i più deboli e i più poveri a pagare il prezzo più alto, fatto di sofferenza, brutalità, negazione di ogni diritto». La seconda parola scelta fa rima con lavoro, dove «sempre più spesso il termine dignità viene negato, calpestato» e si assiste a «derive inaccettabili» riguardanti i diritti sociali, le condizioni di lavoro, le pensioni. La solidarietà, ha concluso Minoli, «è importante oggi più che mai non perdere questo sentimento, questa modalità di approccio verso l’altro, quella solidarietà umana che il movimento sindacale ha sempre promosso».

Dal lavoro alla pensione, dignità - A nome del Gruppo Donne dell’USS-TI, Chiara Landi ha rimarcato come «dignità e solidarietà sono due concetti che non devono solo accompagnare la nostra lotta per i diritti e per le tutele di chi è attivo professionalmente, ma devono essere principi garantiti anche a coloro che entrano nell’età della pensione». Giangiorgio Gargantini, vicepresidente USS-TI, ha segnalato invece il sostegno dei sindacati alla manifestazione del 21 maggio indetta dal movimento Sciopero per il futuro e incentrata su due temi prioritari: ancora una volta, la pace, e la fine delle guerre, legate anche alle dipendenze dalle energie fossili. «Rivendicheremo - ha detto Gargantini - l’indipendenza energetica e la solidarietà internazionale tra i popoli. Nel contempo, scenderemo in piazza dietro lo slogan “lavorare meno per lavorare tutti e tutte”, esigendo quindi una riduzione del tempo di lavoro, a parità di salario».

Il nervo scoperto dei bassi salari - «Il potere d’acquisto non è un lusso. I salari non aumentano abbastanza, mentre il costo della vita aumenta» ha ricordato, da parte sua, Françoise Gehring, segretaria sindacale SEV. Il Ticino si conferma la regione svizzera con i salari più bassi, sia nelle professioni di punta, sia negli impieghi meno qualificati. 

I temi per manifestare il Primo Maggio, insomma, non mancano.

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