Questo week-end si sono nuovamente riuniti dopo tre anni di stop forzato a causa del Covid. Ed erano quasi mille.
Tra questi anche Gabriele Carletti, Presidente del Fiat Panda Club Suisse. «Non mi sono perso un raduno. Si respira lo stesso spirito dei carnevali nostrani»
LUGANO - Per molti è l'auto del Bussenghi, il mitico frontaliere di Usmate Carate. In realtà dietro il pandino di casa Fiat c'è un mondo che ha valicato i confini della madre patria fino alla consacrazione con episodi dedicati nel programma tv Top Gear (noto agli appassionati delle 4 ruote e non solo).
Una passione condivisa appieno da Gabriele Carletti, Presidente del Fiat Panda Club Suisse che questo fine settimana ha partecipato al raduno "Panda a Pandino", andato in scena dopo tre anni di fermo forzato a causa della pandemia.
Un raduno da record - L'obiettivo di quest'anno era battere il record di 695 Panda registrate in occasione della terza edizione, quella del 2019. «E ci siamo riusciti», conferma Carletti. «Abbiamo registrato un nuovo record: ben 939 Fiat Panda radunate fuori dalle mura del castello visconteo di Pandino, il piccolo centro in provincia di Cremona che tradizionalmente accoglie questo incontro». Di queste, 12 erano confederate e iscritte al club di Carletti. «Sono arrivati da Basilea Campagna, Soletta, Berna, Friburgo… da mezza Svizzera».
La passione per lo spirito carnevalesco - Carletti, nel gruppo, è il veterano: «I raduni li ho fatti tutti. Da quello del 2017, partito quasi per scherzo e al quale partecipammo in 192, al successivo, nel quale eravamo 365, e poi l’ormai penultimo del 2019».
Ad aver mosso il nostro pandista ad unirsi a questa “crew” è lo spirito: «Vengo dai gruppi carnevaleschi. Si respira la stessa aria: voglia di aggregazione, di fare festa, di divertirsi assieme condividendo una passione». Così è nato il club svizzero: «Ho pensato di ricreare l’evento in Ticino. Ho iniziato con una pagina Facebook che oggi ha quasi 2 mila iscritti e in questi giorni è uscito anche il sito ufficiale».
Prossimi appuntamenti rossocrociati - Carletti in questi anni di pandemia non è stato con le mani in mano. «A luglio abbiamo in programma un raduno con un percorso “off road” nel canton Svitto, a settembre uno nel canton Berna e sto aspettando conferme per fare qualcosa anche qui in Ticino».
Fa sorridere pensare un pandino come veicolo usato per il fuori strada, nella natura. «In realtà sono percorsi non troppo impegnativi, ma ricordiamoci che queste auto, oggi, vengono usate perlopiù per andare a funghi, a caccia o nella baita in montagna. O come auto da lavoro per andare in campagna. E’ un’auto versatile che ti permette un po’ tutto. Sono motori talmente semplici che ci si può mettere mano autonomamente… e non si fermano mai».
Per tutte le Panda - Discriminazioni tra vecchio e nuovo modello, i “pandisti” non ne fanno: «Io ne ho due, una dell’87 e una 4x4 dell’2015. Il mondo Panda è aperto a tutti, da chi ha il modello base a chi possiede un 100 cavalli Abarth. All’evento vengono premiate, per fare un esempio, quella “meglio conservata”, quella “più banale” e quella “più elaborata” e persino la “più tamarra”».