I contenuti del Programma cantonale di promozione dei diritti dell'infanzia e della gioventù
BELLINZONA - «I diritti dell’infanzia sono una priorità per il Consiglio di Stato». Con queste parole Raffaele De Rosa, direttore del DSS, ha introdotto oggi la presentazione del “Programma cantonale di promozione dei diritti dei bambini, di prevenzione della violenza e di protezione di infanzia e gioventù (0-25 anni)” sul periodo 2021-24.
Situazione buona, ma migliorabile - Sebbene in Ticino (come nel resto della Svizzera) le condizioni di vita siano buone, il rispetto dei diritti dei bambini presenta aspetti migliorabili. È l’obiettivo del Programma che è stato elaborato da una Direzione strategica interdipartimentale composta da vari rappresentanti e presieduta dal Magistrato dei minorenni, Reto Medici. Il lavoro è stato complesso ed è passato attraverso una serie di 40 audizioni con i principali enti attivi nel settore, coinvolgendo 250 professionisti, nonché 272 bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 22 anni.
Ventuno misure in vari ambiti - In ogni ambito (da quello famigliare, alla scuola, allo spazio sociale, al settore socio-sanitario,a quello amministrativo e giudiziario) sono state individuate misure da intraprendere al fine di sviluppare ulteriormente le iniziative in atto e di sperimentarne di nuove. Il programma, che beneficerà di un finanziamento di 1,8 milioni di franchi sui quattro anni, si svilupperà attraverso 21 misure con le relative azioni. Le azioni, ha spiegato ancora De Rosa, si articoleranno su tre assi: la promozione della conoscenza dei diritti del bambino; la prevenzione delle situazioni a rischio e di ogni forma di maltrattamento; l’intervento precoce per individuare sul nascere i comportamenti a rischio e intervenire con un sostegno mirato. Il Governo intende rafforzare il coordinamento delle azioni cantonali volte a promuovere le politiche sociali e familiari.
Progetti in atto e da sviluppare - Impossibile riferirne nel dettaglio, ma tra le misure concrete si possono citare, ad esempio, tra i progetti in atto, quello denominato “Una famiglia per una famiglia”, gestito dall’Associazione L’oRa che prevede che una famiglia in situazioni di vulnerabilità venga affiancata da un’altra famiglia. Oppure nell’ambito dello spazio sociale, il progetto “Gioca pulito”, gestito da All Sport Association, che mira a diffondere tra i giovani una modalità di fare sport in modo sano e pulito. Ma sono solo due esempi tra i tanti. Ed è soprattutto dal cantiere dei progetti da attuare che potrebbero scaturire altre nuove idee. Il Cantone invita infatti gli enti senza scopo di lucro interessati a sottoporre un progetto a contattare l’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UFAG).