La consultazione per la revisione totale della Legge e del Regolamento sulla polizia ha avuto l'ok del Governo
Le autorità hanno presentato oggi i principali contenuti di questo "restyling".
BELLINZONA - Una polizia «del futuro», dotata degli strumenti legislativi «adeguati per garantire la sicurezza del Ticino». Tutto questo, grazie alla «struttura chiara e adattata» della nuova proposta di revisione della Legge e del Regolamento sulla polizia presentata oggi al Palazzo delle Orsoline, a Bellinzona.
La nuova legge - per la quale il Governo ha dato l'ok alla fase di consultazione - intende farsi sostituta di quella attuale «approvata quando ancora c'era il muro di Berlino», come sottolineato dal Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi (è stata approvata dal Gran Consiglio il 12 dicembre 1989). Il suo scopo, quindi, sarà quello di garantire una normativa moderna e snella a supporto dell’attività di polizia, assicurando la tutela dei cittadini e delle cittadine e offrendo una maggiore flessibilità alla rapida evoluzione del contesto sociale, tecnologico e tecnico.
«La legge attuale ha quasi 35 anni» - «Dopo oltre tre decenni – ha spiegato Gobbi – vi è ora la necessità di adottare una base legale completa e aggiornata attraverso una revisione totale. Questa revisione permetterà all’attività di polizia di svolgersi con efficacia e con ancora maggiore chiarezza, in linea con l’evoluzione della società».
«Non muta l'assetto della "Polizia Ticinese"» - Il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha dal canto suo evidenziato come la Legge sulla polizia sia uno strumento fondamentale dello Stato di diritto, che determinerà dunque i compiti e le competenze sia della Polizia cantonale sia delle polizie comunali, e che non limita in alcun modo le discussioni in corso sull’assetto della “Polizia ticinese” del futuro.
«Il nuovo disegno di Legge presentato oggi – ha proseguito – è il frutto di dieci anni di lavori preparatori, che ha comportato in particolare molteplici elaborazioni valutate a livello giuridico e poi discusse sul piano operativo e un ascolto attivo delle necessità provenienti dal terreno, dai partner e dalla cittadinanza».
Il risultato è un disegno di legge che conta 81 articoli e un disegno di regolamento composto di 72 articoli, accompagnato dal rapporto esplicativo. «Per ovviare alla velocità dei cambiamenti cui è sottoposta la nostra società, la nuova revisione è stata impostata per contenere unicamente i fondamenti indispensabili, mentre il regolamento, più flessibile negli aggiornamenti, prevede le disposizioni che non richiedono una base legale in senso formale», ha concluso Cocchi.
Le novità - Il capitano Elia Arrigoni, responsabile dei Servizi Generali della Polizia cantonale, ha illustrato le principali novità della revisione, che riguardano in particolare una definizione più chiara e univoca dei principi generali, una suddivisione più accurata delle diverse competenze di polizia, un aggiornamento e una migliore flessibilità dell’organizzazione della Polizia cantonale, nonché l’aggiunta di norme fondamentali a garanzia del principio di legalità e un’esplicitazione delle misure coercitive.
Al gruppo di lavoro interno costituito a tale scopo hanno preso parte l’ex tenente colonnello Decio Cavallini, il maggiore Marco Zambetti, il capitano Elia Arrigoni, la responsabile del settore giuridico avv. Bernadette Rüegsegger, l’allora giurista della Polizia cantonale lic. iur. Denise Albasini Tajana e l’allora praticante MLaw Jesse Erard.
I prossimi passi - L’iter prevede ora che le autorità e i partner consultati possano segnalare i loro emendamenti fino al 30 settembre 2022, in seguito il disegno di Legge, una volta elaborati i risultati della procedura di consultazione, sarà sottoposto alla Commissione competente, dopodiché spetterà al Parlamento ticinese pronunciarsi.