La ruspa guidata dal presidentissimo Filippo Lombardi abbatte il primo pezzo di Valascia. Guarda il video con i tifosi.
Quello di lunedì 11 luglio 2022 resterà un giorno storico per l'HCAP. Decine di persone sono accorse in mattinata sul piazzale antistante lo stadio.
AMBRÌ - Il grosso dei lavori sarà fatto nelle prossime settimane. Ma quella di oggi, lunedì 11 luglio 2022, resterà una data storica per l'Hockey Club Ambrì Piotta. Una ruspa guidata dal presidentissimo Filippo Lombardi ha dato il via alle operazioni di demolizione della vecchia Valascia. Un gesto simbolico seguito dal vivo da decine di persone che si sono ritrovate alle 10 di mattina sul piazzale antistante la pista. Non sono mancate lacrime e commozione.
Un momento atteso – Il primo a essere emozionato è proprio Lombardi, che una volta sceso dal veicolo si mostra con gli occhi lucidi. «Sì, sono commosso – ammette –. Non è qualcosa che ho fatto a cuor leggero. D'altra parte non si potevano più fare investimenti in questo impianto, da tempo sappiamo che la vecchia Valascia va abbattuta per questioni legate alla sicurezza, ricordiamo che questa zona è stata definita a rischio valanghe. E poi questa operazione è importante anche per potere ricevere i sussidi per la nuova pista».
La mamma di Norman Gobbi – Spunta Patrizia Gobbi, 66 anni, mamma del Consigliere di Stato Norman Gobbi e grande tifosa dell'Ambrì. «La pista è quasi mia coetanea – dice –. Abbiamo tre anni di differenza. Finora si era solo discusso della demolizione dell'impianto... Oggi invece è proprio il momento clou. Fa una certa impressione dunque».
L'uomo dalla barba bianca – Eros, 74 anni, un signore dal volto gentile e dalla lunga barba bianca che ricorda un po' San Nicolao, piange. Dai suoi occhi sgorgano lacrime. Fa fatica a fermarsi. «Frequentavo la Valascia da oltre mezzo secolo. Lì dentro ho conosciuto anche la donna che sarebbe diventata mia moglie, durante la partita tra l'Ambrì e il Sierre, quando l'Ambrì era ancora in serie B».
La donna non vedente – E poi c'è Corinne, 45 anni, una donna non vedente, che ci racconta di seguire l'Ambrì anche nella nuova pista. «Le partite le "guardo" a modo mio. Capisci come sta andando un match ascoltando il pubblico. Ti rendi conto quando c'è un fallo, quando ce l'hanno con l'arbitro o anche quando sta per arrivare un gol. La nuova pista è fantastica, ma quello che si provava nella vecchia Valascia è difficilmente replicabile».
Fratello e sorella biancoblu – Tra i presenti ci si chiede come sarà quel fazzoletto di terra ai piedi della montagna una volta che la pista non ci sarà più. Ci si immagina un prato verde. Due giovani, fratello e sorella, intanto rivelano la loro passione viscerale per i colori biancoblu. Lui si chiama Ludovico e ha 17 anni. Lei è Penelope e ne ha 16. «Seguiamo spesso la squadra. Siamo qui per celebrare questo momento. È un po' un peccato che finisca una storia come quella della Valascia», spiegano.
La "Montanara" cantata da chi tifa da una vita – C'è pure l'occasione di incontrare alcune signore anziane legate da una vita all'Ambrì. Come la signora Ausilia, 92 anni, ad esempio. «Io e le mie amiche continueremo a tifare per i biancoblu. Sempre e ovunque», afferma Ausilia guardando le compagne d'avventura con complicità. Uno sguardo. Due sguardi. Al terzo, si mettono a cantare. La loro "Montanara", sfoggiata con cuore e un filo di voce, resterà uno dei ricordi indelebili di questa struggente giornata.