Mancano 30 centimetri. E poi il Verbano non potrà più abbassarsi
Gli agricoltori piemontesi e lombardi chiedono di sfruttare «fino all'ultima goccia» possibile. E le Regioni sembrano volerli accontentare
VERBANIA/LOCARNO - Sette milioni di metri cubi in meno. In un giorno il Lago Maggiore ha perso l'equivalente di 14 miliardi di bottiglie da un litro, un lago nel lago che è scivolato a valle abbassando il livello delle acque di 23.6 centimetri sotto lo zero idrometrico.
A dare l'allarme sono i media d'oltre confine, che segnalano come il Verbano sia sceso di 7 centimetri tra domenica e lunedì. Un numero apparentemente piccolo, ma che moltiplicato per la superficie del lago diventa un'immensità. Nella giornata di ieri il livello dell'acqua era a -16,2 centimetri.
Le conseguenze, riferisce la Stampa, sono già concrete. Sui traghetti tra Laveno e Verbania è scattato il limite dei 100 quintali a pieno carico (che di fatto preclude o quasi la via d'acqua ai mezzi pesanti). Le autorità italiane hanno fissato a meno 50 centimetri il limite oltre il quale il Maggiore non potrà più scendere, per ragioni tecniche: il volume "invasato", ossia quello disponibile sopra il livello del Ticino in uscita, è stimato in 58 milioni di metri cubi.
Numeri che, scrive il quotidiano torinese, indicano una situazione di grande difficoltà. E la crisi riguarda anche il lago di Lugano, le cui acque arrivano nel Verbano tramite il fiume Tresa. A "prosciugare" i due bacini idrici sono i canali per l'irrigazione dei campi agricoli di Piemonte e Lombardia, e le due Regioni di confine sembrano intenzionate a sfruttare «fino all'ultima goccia disponibile» l'acqua del Verbano, come richiesto dalle associazioni degli agricoltori.
A monte le autorità cantonali e le aziende idroelettriche ticinesi hanno già fatto sapere che non sono disposte ad aprire i rubinetti: nelle dighe svizzere la percentuale di riempimento è la metà di quella abituale (30 per cento contro il 60 per cento). Salvo grandi piogge nei prossimi giorni, dunque, il livello del Verbano rischia di scendere ancora.