Dopo un'odissea dentaria durata sette anni un 67enne del Luganese verrà risarcito
La Pretura di Lugano ha accolto solo parzialmente le proteste di Franco Boroni. «Una presa per i fondelli»
AGNO - Un mal di denti durato sette anni. Le pene odontoiatriche e legali di Franco Boroni sono iniziate nel 2015, quando masticando si rompe un dente ed è costretto a mettere una protesi. Il dentista a cui si rivolge commette una serie di errori. Dopo una lunga battaglia di reclami e perizie, mercoledì è stato condannato dalla Pretura di Lugano a pagare 19mila franchi all'ex paziente.
La cifra potrebbe sembrare alta, a prima vista. Ma entrando nei dettagli della vicenda e della sentenza, le cose appaiono sotto un'altra luce. Il giudice ha accolto solo parzialmente la richiesta di risarcimento di Boroni: sebbene sia «innegabile che l’errore medico ha avuto delle conseguenze infauste», si legge nella sentenza, «va pure considerato che non si tratta di una situazione definitiva».
La storia del 67enne di Agno era stata raccontata due anni fa da Tio.ch/20minuti. Gli effetti dell'errore medico erano già evidenti: deformato nell'aspetto, impossibilitato a mangiare cibi solidi, a suonare l'amato sax e persino a parlare senza gran fatica, il pensionato attribuiva l'origine del suo grande malessere - riconosciuto anche da un perito del Dss - alla malaugurata operazione.
Un resoconto redatto nel lontano 2017 dalla Commissione arbitrale della Società ticinese dei dentisti (Sso) descriveva la prima protesi applicata a Boroni come un disastro odontotecnico. Erano state collocate «a una distanza di quasi un centimetro dalla gengiva». In seguito lo stesso professionista aveva realizzato delle protesi "riparatrici", anch'esse però difettose: un'ora dopo l'applicazione, avevano ceduto.
I ricorsi alla Commissione di vigilanza sanitaria del Dss non sono frequenti, e ancor meno di frequente vengono accolti. Tra il 2016 e il 2020 sono stati 11 in Ticino i professionisti dentali interessati da decisioni della Commissione. In nessun caso è stata decisa la sospensione dalla professione. Nel complesso i dentisti "sgarrano" poco: in totale, dal 2017 la categoria è stata interessata da 15 procedimenti (su 181 incarti allestiti dalla Commissione) e in nessuno si è arrivati a una sanzione disciplinare.
Il caso di Boroni è significativo per l'importo economico: ma dimostra come la sofferenza umana in simili circostanze è difficilmente quantificabile. Dei 19mila franchi riconosciuti dal Pretore a titolo di indennizzo, oltre 14mila serviranno a coprire le spese per delle nuove protesi. Duemila per i costi delle perizie. Dei 5mila franchi chiesti dall'avvocato di Boroni a risarcimento del «torto morale» subito, il Pretore ha ritenuto giusto riconoscerne solo la metà. E questo considerando che «lo stato di sofferenza» del paziente «perdura da anni e perdurerà ancora un poco in futuro».
A tio.ch/20minuti il diretto interessato dice di sentirsi «preso per i fondelli». Oltre all'amaro in bocca per sette anni di attesa - e alla promessa di una nuova protesi, che realizzerà in futuro un altro professionista, si spera senza altre sofferenze - gli resta la parcella dell'avvocato da pagare. Per inciso, ammonta a quasi due terzi dell'indennizzo totale.