Attacchi verbali o fisici ogni due o tre giorni contro il personale. E le Ferrovie corrono a ripari.
BELLINZONA - Un attacco verbale o fisico ogni due o tre giorni nei confronti del personale delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS). Sui 10.000 treni che quotidianamente transitano sulla rete nazionale non sempre l’atmosfera è tranquilla. Soprattutto con la pandemia gli animi parrebbero essersi esacerbati. Con i controllori bersagliati da passeggeri intolleranti. «Durante la pandemia – conferma Patrick Walser, portavoce delle FFS – ci sono stati diversi casi legati al porto della mascherina di protezione».
Parole grosse – Ma non si tratta solo di questo. Sono anche altri i motivi che scatenano discussioni accese. E a volte, specialmente sui vagoni sovraffollati, volano parole davvero grosse. Con gli addetti ai lavori costretti a rimanere sulla difensiva per una questione etica e di decoro. «La mancanza di un titolo di trasporto valido rappresenta probabilmente il motivo numero uno. Principalmente i casi sono tutti legati ad aggressioni verbali. Ci sono singoli casi che in passato hanno portato a un’aggressione fisica. Con conseguente denuncia nei confronti dell’aggressore».
«È un reato ufficiale» – La tendenza in merito alle aggressioni al personale ferroviario è rimasta stabile negli ultimi anni. Qualche episodio sopra le righe si è verificato anche ultimamente nella Svizzera italiana. Walser evidenzia come si stia facendo il massimo per evitare episodi di tensione. «Le aggressioni alle e agli assistenti rappresentano un fenomeno che le FFS monitorano da vicino. E non tollerano in alcun modo. La sicurezza del nostro personale e dei nostri clienti è prioritaria. Ogni tipo di violenza nei confronti del personale FFS è, di fatto, un reato ufficiale e porta a una denuncia alla procura cantonale».
La miccia che si accende troppo facilmente – Persone che colte senza biglietto danno in escandescenza. Altre alzano la voce perché magari il controllore chiede loro di togliere i piedi dal sedile. Altre ancora semplicemente di fronte a una richiesta di posizionare meglio i bagagli. Insomma, in alcune circostanze, ogni scusa sembra buona per irritarsi e scatenare diverbi accesi.
Misure preventive – Per ridurre il rischio di aggressioni le FFS si affidano a una serie di misure preventive. «Innanzitutto – riprende Walser –, puntiamo molto sull'addestramento delle e degli assistenti per controllare la "de-escalation" delle situazioni di conflitto. Il personale partecipa inoltre regolarmente a corsi di aggiornamento. Non da ultimo, la polizia dei trasporti pattuglia le stazioni e i treni a supporto della polizia locale. La videosorveglianza integra queste misure preventive».