Se la maggioranza dei 500 ex lavoratori-creditori non voterà sì al concordato, rischio nuovo fallimento o chiusura.
CAMPIONE D'ITALIA - Venti giorni di tempo. La nuova "vita" della casa da gioco - che molti lavoratori si augurano sia destinata a durare il più a lungo possibile - è appesa a questo lasso di tempo, durante il quale 500 ex dipendenti-creditori dovranno esprimere il proprio assenso o meno al piano di concordato accolto dal Tribunale di Como.
Se il risultato della votazione non raggiungerà i 250 voti più uno, il rischio è che possa farsi nuovamente avanti la sciagurata ipotesi di un ennesimo fallimento o di una nuova chiusura. Come è stato ricordato anche nella lunga assemblea tenutasi ieri in Tribunale a Como, per l'approvazione definitiva del piano, infatti, è necessario che ogni categoria di creditori (come quella in cui sono inseriti gli ex dipendenti) esprima una maggioranza di pareri favorevoli: a oggi, si sono espressi per il sì l'Agenzia delle Entrate, gli enti previdenziali e la Banca Popolare di Sondrio.
Fra gli ex dipendenti che non hanno siglato un accordo con l'azienda, i voti favorevoli sono stati per ora circa il 24,6 percento. «Il futuro di fatto dipende dagli ex dipendenti, hanno dichiarato a Espansione Tv i legali del Comune di Campione e del Casinò, Claudio Ghislanzoni, Alberto Angeloni e Marco di Tolle - attendiamo di vedere quali saranno gli sviluppi nei prossimi 20 giorni”.
È in queste tre settimane rimanenti che gli aventi diritto potranno decidere le sorti del casinò esprimendo il loro voto tramite pec, fax o raccomandata. Si attende anche il responso che verrà dalle votazioni dei creditori che fanno parte della categoria di professionisti e imprese: a ieri si era espresso a favore soltanto il 12,9 percento.