Brutte notizie per gli automobilisti. Il cambio pneumatici rischia di essere più complicato del solito.
LUGANO - Gli automobilisti si preparino. L'imminente cambio gomme rischia di costare circa il 20-30% in più rispetto allo scorso anno. I copertoni saranno più cari. E c'è addirittura chi potrebbe rimanere senza pneumatici invernali. Lo conferma Nicola Londino, responsabile delle ordinazioni presso la Vulcan di Savosa. «Pandemia e guerra hanno composto un mix micidiale. I prezzi stanno salendo di mese in mese. E alcuni elementi sono quasi introvabili».
«Tutto è peggiorato» – Anche Manfredo Piemontesi, direttore della Viglezio Pneumatici di Sorengo, non sorride. «Ci sono alcuni marchi, come la Nokian, che vengono prodotti in Russia. Sempre in Russia vengono lavorate componenti di altre marche. Col Covid avevamo già il problema della mancanza di materie prime. Adesso tutto è peggiorato. Dire che il cambio pneumatici potrebbe, in alcuni casi, costare il 30% in più rispetto al 2021 non è un'eresia».
«Situazione tesa» – Giuseppe Pittella, direttore della rete Agom Svizzera, ammette: «La situazione globale è tesa. Diverse aziende nel settore della produzione degli pneumatici hanno legami, in qualche modo, con la Russia. Materie prime, trasporti e logistica sono variabili determinanti che si ripercuotono sul consumatore finale. In una circostanza del genere se la cava chi è riuscito a fare ordinazioni con largo anticipo. Noi per esempio pensiamo di essere coperti. Anche se i prezzi sono aumentati del 15-20%».
«Serio problema di approvvigionamento» – Londino, come Pittella, si è già accorto mesi fa che non stava tirando una buona aria. «E abbiamo già cominciato ad agosto a inviare email ai clienti offrendo loro le gomme in deposito. C'è un serio problema di approvvigionamento. Abbiamo fatto ordini di mille gomme per marca e ne abbiamo ricevute 800. Per diverse misure si fa fatica a trovare la merce. È tutto più complicato. Per fortuna che i clienti capiscono».
«Problemi più grandi di noi» – Il rischio che qualcuno resti senza gomme invernali c'è. Specialmente se guida veicoli particolari. «Il discorso sui prezzi è un tema che ci pesa – sospira Londino –. Non possiamo fare molto. Le materie prime sono più care, c'è meno produzione, i trasporti costano di più... Ci sono un sacco di problemi più grandi di noi».
Un consiglio ai clienti – «È chiaro che siamo dispiaciuti per il cliente finale – dice Piemontesi –. Io vorrei però anche lanciare un messaggio di fiducia. Sul mercato c'è una varietà assoluta di pneumatici. Anche quelli che non sono di un marchio di grido sono sicurissimi e di ottima qualità. Al cliente consiglio di spaziare e di non fissarsi su un'unica marca precisa».