Nel 40° anniversario del TISO di Canobbio, il primo impianto in Europa, abbiamo fatto due chiacchiere con un esperto.
Mauro Caccivio a capo del PVLab della SUPSI: «Il fotovoltaico rappresenta il futuro dell'approvvigionamento energetico. In Ticino le richieste nel 2022 sono raddoppiate rispetto all'anno prima».
BELLINZONA - Sono passati esattamente quarant'anni da quando il primo impianto fotovoltaico d'Europa fu installato a Canobbio-Trevano. Il TISO - acronimo di Ticino Solare - fu un'opera pionieristica, che diede il via alla proliferazione di pannelli solari un po' ovunque.
Boom di richieste - Una diffusione che dopo decenni di alti e di bassi, quest'anno è definitivamente esplosa anche (e soprattutto) a causa della crisi energetica. «È un momento topico per il fotovoltaico», ci conferma Mauro Caccivio, a capo del laboratorio di ricerca per la qualità dei sistemi fotovoltaici (PVLab) della SUPSI. «Io lavoro da tanti anni nel settore, ma un exploit di richieste come questo lo ricordo solo negli anni 2010-2012, quando grazie agli incentivi vi fu una vera e propria corsa al pannello in tutta l'Europa».
Raddoppio ticinese - Con il Ticino che non fa eccezione. «Nel 2021 - spiega l'esperto - sono infatti stati installati 1'100 impianti fotovoltaici, mentre quest'anno ci sono già state oltre 2'000 richieste. Praticamente il doppio rispetto all'anno scorso».
Bollette pesanti - Un aumento considerevole che è dovuto ai timori e alle paure legati alla penuria d'energia e ai costi che di conseguenza potranno esplodere. «La guerra in Ucraina - sottolinea Caccivio - ha in effetti provocato un aumento considerevole del peso delle bollette per le famiglie. Questo ha portato tutti quanti a ragionare in termini un po' più egoistici, pensando "l'energia per questo inverno me la produco da solo e risparmio"».
Pannelli più alla portata - L'aumento si spiega però anche con i miglioramenti nell'industria fotovoltaica. «Ora si lavora su una scala più grande. I numeri sono cresciuti tantissimo. E tutto questo - spiega l'esperto - ha fatto abbassare i costi. Installare il fotovoltaico è quindi diventata una possibilità più o meno alla portata di tutti, visti anche gli incentivi cantonali, e una soluzione utile e conveniente, non solo per la sostenibilità ma anche in termini monetari».
Nuove sfide - Con la tecnologia che continua a compiere passi in avanti, il settore vive sempre nuove sfide. «I temi principali della nostra ricerca restano la qualità e la durata degli impianti solari». E parlando di durata, Caccivio cita l'esempio del TISO. «È la prova concreta e tangibile che il fotovoltaico dura a lungo». Una parte dello storico impianto, infatti, continua a funzionare. «Abbiamo tenuto solo i 48 moduli più performanti», precisa l'esperto. «Ma questi 48 moduli in quarant'anni hanno perso solamente l'otto percento di rendimento».
Guardare il passato - Il primo e storico impianto fotovoltaico, quindi, si difende ancora bene. «Lo abbiamo mantenuto - sottolinea Caccivio - da un lato per vedere quanto tempo durerà. Dall'altro perché il TISO presentava già allora il silicio mono-cristallino che è la tecnologia che, con i dovuti accorgimenti, si usa ancora oggi come base per le celle fotovoltaiche. È quindi interessante proseguire con il monitoraggio di questi moduli per vedere fino a dove può arrivare questa tecnologia».
L'energia del futuro - Una tecnologia, quella legata al fotovoltaico, che in un periodo d'incertezza si candida a essere la produttrice d'energia del futuro. «Se come sembra la sicurezza dell'approvvigionamento dipenderà al 30% - 40% dal fotovoltaico - conclude Caccivio - questa tecnologia deve dimostrare di poter funzionare senza esitazioni, perché se inizia a degradare questo è un problema. Ed è per capire questo che teniamo vivo il vecchio impianto, cercando però di rinnovarlo con le nuove tecnologie già presenti sul mercato».