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CANTONECastellinaria festeggia le sue 35 candeline: «Traguardo importante ed emozionante»

07.11.22 - 15:56
Il noto festival del cinema giovane torna fra Giubiasco e Bellinzona in un'edizione ricca (e non solo per i ragazzi)
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Castellinaria festeggia le sue 35 candeline: «Traguardo importante ed emozionante»
Il noto festival del cinema giovane torna fra Giubiasco e Bellinzona in un'edizione ricca (e non solo per i ragazzi)

BELLINZONA - Una 35esima edizione ricca di film (più di 40), una nuova sede centrale (il Mercato Coperto di Giubiasco) e con diversi ospiti di peso, fra i quali non si può non citare il regista emiliano Pupi Avati e i francesi fratelli Dardenne (premiati quest'anno con il Castello d'Onore).

Si presenta così, proprio oggi, il festival del cinema giovane Castellinaria che si terrà dal 19 al 26 novembre prossimi. Festival che si espande alla “grande Bellinzona”, senza dimenticare però la capitale con ben due rassegne che verranno ospitate dal Cinema Forum di Viale Stazione una mostra di abiti di scena al Castelgrande.

«Arrivare a 35 anni è un traguardo senza dubbio importante ed emozionante», ci spiega la presidente di Castellinaria Flavia Marone che ribadisce come «si tratta di una manifestazione che, edizione dopo, edizione è riuscita a permeare le persone di un intero cantone, ha attecchito e ha saputo adeguarsi. Una realtà ormai assodata e molto sentita e non solo nel Bellinzonese».

I temi di quest'annata sono tanti e variegati: «Questa edizione ha finito per diventare una sorta di fulcro che riassume un po' tutti gli eventi che hanno contestualizzato le nostre vite negli ultimi anni, dalla pandemia - e non solo quella - passando per la guerra fino all'emergenza climatica. In questo senso abbiamo un po' raccolto tutti gli input che la vita ci ha messo davanti per riproporli poi in sala»

Sala che, anche per questo Castellinaria 35, parte da giovani giovanissimi di età scolare per arrivare fino... ai più grandicelli: «Quello che vogliamo noi è stimolare il ragionamento e i momenti di discussione, anche intergenerazionali. Portare questi ragazzi che sono abituati a comunicare e condividere via smartphone e tastiera a utilizzare la voce, guardando negli occhi interlocutori reali. In questo senso per noi è fondamentale il lavoro di mediazione culturale: fornire loro gli strumenti per la comprensione di un film - che non dev'essere per forza di cose pensato esclusivamente per i ragazzi - e di una problematica, di modo che possano avvicinarla e discuterne».

Per il programma completo, rimandiamo al sito ufficiale del festival.

 

 

 

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