Il 2023 porterà un aumento degli affitti in tutta la Svizzera. Ma quelli in Ticino cresceranno meno. Ne abbiamo parlato con un esperto.
Fabian Waltert, Senior Economist di Credit Suisse: «I motivi? L'incremento debole della popolazione ticinese unito all'attività edilizia piuttosto vivace».
BELLINZONA - Cattive notizie all’orizzonte per chi abita in un appartamento o in una casa in affitto. Dopo il brutto colpo dell'anno appena passato, infatti, anche il 2023 porterà con sé un aumento delle pigioni. Un aumento che però non sarà omogeneo e che (per una volta) sarà minore in Ticino rispetto al resto della Svizzera.
Contratti in essere - Nello sviluppo del costo degli affitti bisogna però distinguere tra contratti esistenti e nuovi. Quelli già in essere vengono influenzati dal tasso d’interesse ipotecario di riferimento che dovrebbe aumentare per la prima volta dall’1,25% all’1,50% a metà del 2023. «Ciò significa che i proprietari - ci spiega Fabian Waltert, Senior Economist di Credit Suisse - potrebbero trasferire parte dell’aumento dei costi degli interessi ipotecari agli inquilini, aumentando l’affitto netto fino al 3%».
Nuovi contratti - Per i nuovi contratti di locazione, invece, i prezzi vengono lasciati al mercato. «Gli affitti - precisa l’esperto - hanno recentemente ricominciato a salire in tutta la Svizzera e per il 2023 prevediamo un aumento relativamente forte, compreso tra il 3% e il 4%. In Ticino, però, ci aspettiamo un aumento minore».
I motivi - Secondo Waltert i motivi di questo minor rincaro vanno ricercati «nell’incremento debole della popolazione ticinese» unito «all’attività edilizia piuttosto vivace» che contraddistingue il nostro Cantone. In pratica in Ticino vi è molta più offerta rispetto alla domanda. «Fino a poco tempo fa è stato costruito un numero relativamente elevato di appartamenti», sottolinea l'economista ricordando che il tasso di sfitto ticinese «è ancora ben al di sopra della media nazionale, con il 5,0%». Tutto il contrario rispetto ad altre regioni svizzere dove gli affitti stanno salendo proprio a causa di una crescita della domanda, dovuta in parte al forte incremento dell’immigrazione e alla tendenza di costruire meno appartamenti in affitto.
Non solo affitti - L’aumento degli affitti, però, non giunge da solo. «Sarà accompagnato - ricorda l’esperto - da un aumento dei costi accessori» provocato, in modo particolare, dall’esplosione dei costi dell’elettricità. E a pagarne le maggiori conseguenze saranno le famiglie del ceto medio-basso. «Queste spendono - conclude Waltert - una quota maggiore del loro budget familiare per i costi dell'abitazione. Questo li costringe a consumare meno o ad affittare appartamenti più piccoli o meno centrali. Durante la pandemia, gli appartamenti più grandi erano molto richiesti, ma ora ci sono segnali di un certo ritorno agli appartamenti più piccoli».