Mauro Borri, Direttore operativo del Servizio trasfusionale: «I donatori si stanno mettendo a disposizione. Andamento confortante».
LUGANO - Duecento donazioni (distribuite tra le sedi di Lugano, Bellinzona e Locarno) in soli quattro giorni. Mauro Borri, Direttore operativo del Servizio trasfusionale CRS ha dalla sua questi numeri di conforto per guardare con un certo sobrio ottimismo al barometro del sangue che, anche in Ticino come in altri cantoni della Svizzera, stava mostrando da giorni delle carenze di approvvigionamento: «Considerata la risposta che stiamo registrando - dice con tono di sollievo - e il programma dei prelievi pianificato su più settimane, possiamo prevedere che il soddisfacimento del fabbisogno potrà essere rispettato».
Tradotto: l'emergenza in Ticino è quasi finita. Le scorte di sangue 0 Positivo e A Positivo si stanno rimpinguando e fra i 7000 donatori che regolarmente mettono a disposizione degli altri il loro sangue una nutrita schiera di persone con le caratteristiche sanguigne richieste ha risposto all'appello.
«I donatori si stanno mettendo a disposizione - racconta Borri - e ci tengo a precisare che noi preferiamo raccogliere le adesioni diluendole nel tempo proprio perché, come molti sanno, entro 42 giorni il sangue deve essere trasfuso. Non vale nel nostro campo una full immersion donatoria: serve il necessario in un tempo giusto di utilizzo».
La crisi di approvvigionamento era partita dall'assenza di 0 Negativi in Svizzera: «poi accade che, per effetto a catena, esaudita la richiesta di quella specifica tipologia di sangue, il barometro possa fare segnare un abbassamento in un'altra categoria. E i fattori responsabili di queste oscillazioni sono diversi».
Si va dalle problematiche da "massimi sistemi" come l'emergenza pandemica (che ha causato prima un black-out di donazioni e poi un eccesso di domanda di sangue e trasfusioni nel recupero di tutti quegli interventi chirurgici che erano stati posticipati) a quelli più minimali.
«Gente influenzata che non può venire a donare, recidive da Covid, persone in vacanza - racconta Borri - la stessa sospensione dei prelievi esterni che adesso comunque riprenderà possono essere co-responsabili in alcuni periodi di queste oscillazioni».
La fine dell'emergenza per alcune tipologie di gruppi sanguigni riequilibra il trend positivo dei livelli della "borsa" del sangue in Ticino: a scorrere i dati sulle scorte aggiornato al 9 gennaio vediamo che è alta la scorta di B Negativo e AB Positivo e normale quella dello 0 Negativo, A Negativo , AB Negativo e B Positivo.
«Normale significa che la scorta di sangue è sufficiente per 10 giorni - spiega Borri - in Svizzera ogni giorno occorrono per i pazienti 770 concentrati eritrocitari. Ma come le dicevo abbiamo bisogno di un flusso misurato rapportato alle scadenze di utilizzo del materiale organico».
Nei 7000 donatori ticinesi e fra coloro che hanno riportato a livelli rassicuranti il "misurino" delle scorte in rosso, un ruolo importante lo hanno svolto i giovani.
«Trovo in loro una grande disponibilità e una grande apertura mentale - racconta ancora Borri - come è noto siamo presenti nelle scuole superiori e molti nostri donatori arrivano anche da quel contesto. Capita a volte che gli stessi studenti vadano poi a studiare fuori cantone e li perdiamo di vista per un po'. Poi però li ritroviamo dopo qualche anno ancora nelle sedi di prelievo».
In Ticino nel 2021 - ultimo dato disponibile - ci sono state 10 mila e 530 donazioni. Quattro persone su cinque (ossia l'80% della popolazione svizzera) hanno bisogno di sangue una volta nella vita.