Il Cantone sta lavorando per migliorare la fluidità del traffico in quella che resta la principale arteria per recarsi in Città da Nord.
E precisa: «Il focus principale è migliorare la sicurezza e la viabilità per pedoni, ciclisti e trasporto pubblico».
BELLINZONA - È stato posato a metà settembre. E da allora ha creato colonne e polemiche. Stiamo parlando del semaforo messo in funzione all'incrocio tra via Vallone e via San Gottardo - la strada cantonale che è la principale via d’accesso per raggiungere Bellinzona da Nord - che da ormai quattro mesi è un osservato speciale (anche) da parte del Cantone. «Al momento è ancora sotto monitoraggio e stiamo effettuando la “regolazione di fine” (vedi box) in accordo con la Città», ci spiegano dal Dipartimento del Territorio (DT), precisando che i risultati si avranno a inizio del mese di febbraio.
Le critiche (rispedite al mittente) - Risultati attesi anche dall’utenza che da oltre quattro mesi punta il dito contro quel semaforo, che diversi automobilisti accusano di creare traffico, là dove prima non c’era. Una critica che però, secondo il Cantone, va contestualizzata. «Il semaforo - ci spiegano - non serve per fluidificare il traffico, bensì per mettere in sicurezza le strade perpendicolari di via San Gottardo e per regolare il traffico, migliorando la sicurezza e la viabilità per pedoni, ciclisti e trasporto pubblico su quella che rimane l'arteria principale per recarsi in Città».
Focus sulla sicurezza - In passato, infatti, l’incrocio tra Via San Gottardo e Via Vallone (che comprende pure Via Pantera, perpendicolare sfasata che si trova dall’altra parte della Cantonale) era stato teatro di incidenti. La speranza è quindi che questo monitoraggio, iniziato il 19 settembre, possa dare i suoi frutti, creando una sorta di equilibrio che vada a bilanciare da un lato la sicurezza degli utenti della strada “più fragili” e dall'altra la fluidità del traffico. Come si suol dire in questi casi, affaire à suivre.
In cosa consiste la “regolazione di fine” - Dopo aver effettuato un monitoraggio costante e aver studiato come e quando si formano le colonne, i tecnici cercano di regolare e calibrare nel modo migliore possibile i tempi del verde e del rosso per evitare al massimo la creazione di colonne. Colonne che però non nascono esclusivamente a causa della gestione dei tempi dei semafori (quello su Via San Gottardo e quello su Via Vallone), ma pure per la scarsa reattività dei conducenti che spesso quando si trovano in coda si distraggono.