Le critiche della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio al progetto della funicolare sotterranea “Metro Alpino”
BOSCO GURIN - L'idea di inserire una funicolare sotterranea (“metrò Alpino”) tra Bosco Gurin e Formazza (in Piemonte) non piace affatto alla Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio (FP).
Oggi, in un comunicato, l'associazione ha criticato l'inserimento del progetto nel piano direttore cantonale (PD). «La realizzazione di quest’opera snatura profondamente il paese di Bosco Gurin, facendolo diventare unicamente un’attrazione turistica fine a sé stessa e perdendo la sua identità e specificità. Un villaggio dalle peculiarità storiche, paesaggistiche e culturali uniche verrebbe
definitivamente distrutto per lasciare spazio ad un parco dei divertimenti».
Oltre alle critiche, c'è anche stupore. «Siamo inoltre stupiti che l'inserimento nel PD sarà già col grado di consolidamento Dato acquisito (Da), malgrado la mancanza di ogni studio di dettaglio sugli effetti ecologici e della pianificazione del territorio».
Ma perché?
Spiegando le motivazioni, la FP ha in primis citato aspetti procedurali e metodologici: «Lamentiamo uno scarso o inesistente coinvolgimento delle associazioni ambientalistiche per la realizzazione di un progetto di così forte impatto».
Non solo: «Chi ha redatto lo studio non si è mai nemmeno recato a Bosco Gurin durante l’allestimento. È vero che il progetto è stato presentato alla popolazione il 15 dicembre 2021, ma rimarchiamo anche che alla stessa serata sono state sollevate domande e perplessità, le quali non sono mai state evase o non hanno finora ricevuto una risposta soddisfacente».
Per la Fondazione «si tratta di un’opera imponente, “fuori scala” per il contesto in cui viene inserita e che, quantomeno, necessita un meticoloso approfondimento delle ripercussioni che potrebbe avere aldilà della formazione di posti di lavoro e di indotto economico». «Inoltre, è sorprendente che il problema di accesso a Bosco Gurin non venga migliorato per i ticinesi, ma per gli italiani, dato che oggi l'area dello sci viene stimata dai ticinesi. Come mai il Cantone trascura gli ospiti ticinesi?».
«Si è pensato a strade, posteggi...?»
L'associazione ha poi sollevato un’osservazione sulla “scala” del progetto rispetto alle attuali infrastrutture di un paese di 50 abitanti. Il progetto prevede di portare a Bosco Gurin una media di
360 persone al giorno, con un potenziale massimo di 1'800 persone. «Intendiamo sollevare la riflessione su cosa significhi questo progetto a livello di strade, posteggi, ristorazione e alberghi, acquedotto, canalizzazioni e qualsiasi altra infrastruttura. Riteniamo che questo progetto sia decisamente sovradimensionato per il contesto in cui viene inserito».
Infine, non vanno dimenticati gli aspetti sociali, culturali e paesaggistici. «Il villaggio di Bosco Gurin vanta caratteristiche storiche e culturali uniche in Ticino. Chi si sente di Bosco Gurin, sente un profondo attaccamento per questi aspetti. Tra i valori principali che contraddistinguono i “Guriner” vi sono un profondo rispetto per la natura e per quanto realizzato dai propri antenati».
Senza dimenticare che Bosco Gurin è stato insignito del Label “Borghi più belli della Svizzera nel 2020 e rientra nell’Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere. «La realizzazione di quest’opera, soprattutto a ridosso del nucleo del villaggio, avrebbe ripercussioni paesaggistiche catastrofiche».