Al San Donato irrompe La Posta. Un valore aggiunto anche per la vita degli anziani. Il video dalle Centovalli.
INTRAGNA - I piccoli uffici postali cambiano sempre più forma. Quello di Intragna (Centovalli) ad esempio è stato di recente trasferito nella casa per anziani San Donato. Si tratta dell'ennesimo accordo con partner esterni da parte del Gigante Giallo. «La trasformazione è praticamente terminata – precisa Marco Scossa, portavoce de La Posta –. In Ticino al momento abbiamo 80 filiali in partenariato e 60 uffici postali tradizionali».
La formazione – Allo sportello di Intragna incontriamo Paola Jelmoni, collaboratrice de La Posta con un ruolo di formatrice per le varie agenzie come quella di Intragna. «Seguo i nuovi assistenti agli sportelli. Partendo da zero praticamente». Simon Badà, impiegato amministrativo della casa per anziani, è alle sue prime settimane da "buralista postale". «Non è evidente. Ma pian pianino sto imparando tutto quanto serve».
Un luogo d'apertura – E pensare che una casa per anziani, nell'immaginario collettivo, è vista come un luogo di riposo. Stefano Hefti, direttore del San Donato, smentisce ogni luogo comune. «Adesso la casa per anziani vuole essere un luogo d'apertura. Di scambio tra generazioni. È importante anche per i nostri ospiti (un'ottantina) vedere gente che va e viene. Un po' di trambusto fa solo bene. Ci piace inoltre l'idea di offrire un servizio alla nostra popolazione».
L'ufficio tradizionale che non genera più utili – Da una parte i piccoli uffici postali finiscono all'interno di strutture già esistenti, come bar o negozietti. Dall'altra La Posta ha deciso di investire su una sessantina di uffici postali tradizionali. Rimodernizzandoli. Ma nell'era del digitale ha ancora senso un ufficio postale tradizionale? Scossa è esplicito: «L'ufficio postale tradizionale non genera utili. Anzi. Il traffico di lettere, pacchi e pagamenti allo sportello è in continuo calo. I pacchi vanno alla grande. Ma non transitano dall'ufficio postale. Quest'ultimo funziona se si offrono servizi per conto terzi. Pensiamo ad esempio a banche, assicurazioni, uffici amministrativi cantonali e comunali».