Dramma nel dramma per Imirze Erbasli, 31enne cresciuto in Ticino: «Se non sei un professionista, non ti sposti. Desidero dare una mano».
BELLINZONA - Lo abbiamo incontrato all'Espocentro di Bellinzona. Stava dando una mano ai volontari che raccoglievano beni di prima necessità e indumenti caldi da spedire nelle zone turche e siriane colpite dal tremendo terremoto degli scorsi giorni. Imirze Erbasli, 31 anni, in Ticino in questo momento si sente inutile. È lui stesso ad ammetterlo. «Sono nato e cresciuto in Svizzera e sono grato al vostro Paese. Io però qui sono in assistenza. Mentre in Turchia potrei fare molto. Avrei alcune case di famiglia che potrebbero ospitare diversi sfollati. Qualcuno mi aiuti ad andare in Turchia. Il mio appello è rivolto ai politici, alle autorità».
In un video realizzato da Tio/20Minuti Imirze, originario proprio di Kahramanmaraş, una delle località più colpite dal sisma, sostiene di avere perso diversi parenti nel terremoto. E ha le lacrime agli occhi mentre lo dice. «Vorrei andare sul luogo del disastro. Potere dare conforto a chi è rimasto vivo. Fare i funerali a chi è morto. Purtroppo c'è un problema di permessi per accedere al Paese. Non prendono tutti. Specialmente i volontari partiti dall'estero. Se non sei un pompiere professionista o non fai parte di un'associazione, non puoi andare a dare una mano. E pensare che io avrei la possibilità di dare un alloggio caldo a diverse persone nella zona di Istanbul. Spero che qualcuno ascolti la mia richiesta e mi permetta di partire».