Terremoto tra Turchia e Siria: dietro le quinte del centro di raccolta "improvvisato" all'Espocentro. Guarda il video.
BELLINZONA - Ansia e consapevolezza procedono di pari passo. Sono passati alcuni giorni dal terremoto di magnitudo 7,8 che nelle prime ore di lunedì ha colpito le zone tra il sud-est della Turchia e il nord della Siria. Migliaia i morti. Migliaia i feriti. Migliaia i dispersi. Una catastrofe mostruosa che sta scuotendo tante persone anche nella Svizzera italiana. A Bellinzona, presso l'Espocentro, un gruppo di volontari ha improvvisato una raccolta di beni materiali che sta riscontrando particolare successo. «Abbiamo messo in piedi tutto questo in pochissimo tempo – sottolinea Ahmet Demircan, uno dei coordinatori in diretta su Piazza Ticino –. Dal nulla. Facendo girare la voce tramite Whatsapp. Raccogliamo indumenti, coperte, guanti, berrette, sciarpe. Tutto ciò che possa tenere caldo».
Cosa serve – «La popolazione ticinese sta rispondendo molto bene – sussurra Aleyna Yigit –. Non ci aspettavamo tutto questo viavai. Al momento mancano soprattutto coperte invernali. Avremmo bisogno anche di volontari. Persone che ci aiutino a dividere gli oggetti per categoria per poi metterli nelle scatole che saranno trasportate con i furgoni». «Con questi furgoni – riprende Ahmet – porteremo la merce nei vari punti di raccolta svizzeri scelti dai Consolati. I pacchi saranno poi portati a destinazione».
Il dolore – Tra i volontari c'è Imirze Erbasli. Ai microfoni di Tio/20Minuti racconta il suo dolore. «Ho perso diversi parenti a causa di questo terremoto. Io sono proprio originario di Kahramanmaraş. Il mio desiderio sarebbe quello di andare in Turchia e dare una mano sul posto alla mia gente. Purtroppo ci sono problemi con i permessi per entrare nel Paese e anche con i trasporti. Si sa che tanti camion sono bloccati a Istanbul perché sono partiti senza permesso. E così nei paesini poveri non sono ancora arrivati gli aiuti. Io sono in contatto con gente del posto. Dopo tre giorni non hanno ancora ricevuto aiuto».
La voglia di dare una mano – All'Espocentro incontriamo anche una signora residente nel Bellinzonese, e originaria di Ankara, che si è recata nel "magazzino improvvisato" per portare qualche bene alimentare di prima necessità e qualche indumento caldo. «Non ho ancora scaricato la mia macchina – dice –. Appena sono arrivata qui ho sentito il bisogno di mettermi i guanti e iniziare ad aiutare. Sono contenta che tutti stiano dando una mano».
Nelle prossime ore... – Un po' in tutta la Svizzera si stanno moltiplicando le iniziative umanitarie per fare fronte alle conseguenze del tremendo terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Fino a quando continuerà a essere attivo il mini centro di raccolta bellinzonese? Aleyna non ha certezze: «Pensavamo di restare attivi fino a venerdì. Ma la gente è generosissima. Non riusciamo a starci dietro, i camion si stanno riempiendo. Forse saremo costretti ad accelerare i tempi. Dovessimo terminare qui, andremo ad aiutare altri gruppi sparsi per il Ticino».