Melki Toprak, presidente della Federazione degli Aramei in Svizzera, ha coordinato l'organizzazione logistica della partenza del team.
LUGANO - Il Ticino, come tutta la Svizzera, si è subito mobilitato a sostegno di Turchia e Siria. La catastrofe che ha scosso i due Paesi, provocando più di 25mila vittime, ha suscitato la compassione del nostro cantone. «Sento che la Svizzera è vicina alla Siria e alla Turchia», ammette Melki Toprak, presidente Federazione degli Aramei (Siriaci) in Svizzera.
Toprak guida una comunità che nel tempo ha sempre mantenuto un legame forte con la terra d’origine. Grazie alla generosità dei ticinesi un primo camion di aiuti ha raggiunto ieri il centro di smistamento a Basilea. Il materiale raccolto partirà in seguito in direzione di Aleppo in Siria.
«Siamo rimasti fortemente sorpresi dalla risonanza del nostro appello: abbiamo raccolto e impacchettato 300 scatole per un totale di 4'500 chili». La raccolta di beni materiali ha permesso di inviare vari indumenti e oggetti per l’inverno. «Ringraziamo di cuore tutti i volontari della comunità armena e non, in particolare anche la ditta BM Traslochi che gentilmente si è messa a disposizione gratuitamente per il trasporto fino a Basilea», ha continuato Melki Toprak.
La coordinazione degli aiuti non si è limitata alla sola raccolta d'indumenti e materiale. «Come comunità aramaica vogliamo dare il nostro contributo e il nostro appoggio alle persone colpite dal dramma». Grazie alle sue conoscenze Toprak ha permesso la partenza di quattro soccorritori ticinesi in direzione della Turchia. «Abbiamo coordinato l'organizzazione logistica della partenza di un'equipe di soccorritori ticinesi».
La missione della squadra ticinese è ancora poco chiara. «Secondo le informazioni che abbiamo ricevuto dal Dipartimento degli Affari esteri della Repubblica turca, i quattro ticinesi partiranno in direzione della città di Adana». Una città situata nel sud-est della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Una delle aree più colpite dal terremoto. «Personalmente, mi sono occupato di interpellare l'ambasciata turca con sede a Berna per coordinare al meglio il viaggio dell'equipe ticinese e sono in attesa di aggiornamenti dai quattro soccorritori coraggiosi».