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La lotta dei Casinò contro il gioco patologico

CANTONELa lotta dei Casinò contro il gioco patologico

16.02.23 - 08:40
Circa il tre per cento della popolazione svizzera ha un problema comportamentale legato a questa dipendenza.
Davide Giordano Tio/20min
La lotta dei Casinò contro il gioco patologico
Circa il tre per cento della popolazione svizzera ha un problema comportamentale legato a questa dipendenza.
Abbiamo discusso della problematica con una psicologa e con la responsabile della concezione sociale e il direttore operativo del Casinò di Lugano.

LUGANO - Il gioco d'azzardo. Una piaga sommersa. Nascosta. Una dipendenza che nel 2017 colpiva circa il tre per cento della popolazione svizzera. Allora circa 192'000 persone erano considerate «a rischio» per un problema comportamentale legato al gioco eccessivo, mentre oltre 17'000 di loro sconfinavano addirittura nel «patologico».

Dipendenze SvizzeraNel 2017, circa il 3.0% della popolazione segnalava un comportamento di gioco eccessivo (gioco a rischio o patologico).

Parola d'ordine: «Prevenzione»
Una vera e propria pulsione, quella per il gioco d'azzardo, che nel corso degli ultimi decenni è stata sempre più seguita e monitorata. Con i ventuno Casinò presenti su territorio svizzero che hanno giocato un ruolo chiave per quanto riguarda la prevenzione. Tra di loro vi è anche il Casinò di Lugano che ha messo sul tavolo (verde) diverse misure per contrastare questo fenomeno.

«Sulla prevenzione e sul gioco d'azzardo siamo regolamentati come tutte le altre case da gioco svizzere», ci spiega la responsabile della concezione sociale del Casinò di Lugano Giovanna Bernaschina. «Abbiamo elaborato un piano di misure sociali, come previsto dalla legge, per riconoscere precocemente il giocatore a rischio. Facciamo anche colloqui con i clienti regolari. Lo scopo comunque è quello di prevenire e non di vietare. A tal proposito è stato creato un sistema integrato di risorse che si estende anche attraverso la collaborazione con diversi enti comunali, volto allo sviluppo di nuovi progetti di conoscenza per ampliare l’informazione, l’assistenza a favore della tutela e della prevenzione».

Le fa eco il direttore operativo Andrea Camponovo. «È interesse del Casinò fare prevenzione e seguire la clientela affinché perduri nel tempo. Avere una clientela che frequenta il Casinò senza problemi è un nostro obiettivo». Un identikit dei clienti a rischio? «Principalmente sono i giovani tra i 18 e i 25 anni che non hanno ancora sviluppato l'idea della prevenzione e gli over-65 che spesso soffrono di solitudine».

Dipendenze SvizzeraIl numero di persone che ogni anno sono diffidate dai casinò è rimasto praticamente invariato fino al 2019. L’aumento 2020 è dovuto principalmente all’apertura di ulteriori casinò online.

A volte non basta
Ma non sempre la prevenzione dà i propri frutti. E spesso le case da gioco si vedono costrette a passare alle maniere forti. Come confermano le 72'126 esclusioni dai Casinò elvetici comminate nell'ultimo ventennio (2001-2020). «L'esclusione avviene al momento in cui la persona non è più consapevole delle sue azioni», spiega ancora Bernaschina, precisando che essa riguarda «ovviamente» tutti i casinò svizzeri compresi quelli online.

Nel vortice del gioco
Esclusioni (imposte) ed esclusioni (volontarie) vanno quindi a fermare quelle persone che hanno ormai perso il controllo. Non solo nelle case da gioco, ma anche al di fuori. «Cominciano i primi prestiti e le prime menzogne», precisa la psicologa dell'istituto di ricerca sul gioco d'azzardo (IRGA) Anna Maria Sani. «Vi sono cambiamenti d'umore e un calo d'interesse generale. Tutti segnali questi - sottolinea l'esperta - che il gioco d'azzardo ha invaso la loro vita, i loro pensieri e la loro mente». Andando a colpire anche i familiari. «Ho visto tante persone soffrire per la malattia del proprio congiunto e per il suo gioco compulsivo».

Concezione sociale
La psicologa studia questa patologia dalla fine degli anni '90 e sostiene i Casinò e i suoi dipendenti nella prevenzione. «All'interno delle case da gioco ho sviluppato la concezione sociale. Ossia prevenire le conseguenze negative legate al gioco d'azzardo. Tutti i giocatori - conclude Sani - devono avere accessibilità alle informazioni sui rischi legati al gioco d'azzardo e su quali misure mette in campo il Casinò, oltre che i numeri di aiuto esterno. La Legge federale, a ogni modo, obbliga tutti i Casinò a formare e aggiornare tutti gli anni il personale sia a riconoscere la malattia sia a intervenire con i giocatori».

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COMMENTI
 

bobifurgo 1 anno fa su tio
Diciamo giustamente no a certe pubblicità : sigarette, alcool ecc. poi permettiamo la pubblicità dei vari Casinò con licenza A o B che siano. Sui social puoi fare la stessa cosa, non parliamo poi di Lotto, Euromillion. Nei bar stessa cosa: gratta e vinci, e giochi vari proposti sui monitor di Swiss Lotto ecc. La gente continua con l’ illusione della vincita della vita per un futuro migliore. Sbagliato, giochiamo al massimo pochi spiccioli al lotto e finita lì. Se vinciamo bene se non vinciamo siamo ancora quelli di prima. Però certe pubblicità “giocano” con la nostra debolezza. Così è purtroppo🤫☺️

ONYX21 1 anno fa su tio
io per scherzo ho giocato 1 volta alle slot on-line.... ho giocato 100 FR... e ne ho vinti 25'497.-- "dichiarati al fisco se qualcuno si pone il quesito".Da allora fraticamente giornalmente ricevo mail di premi di qua, di bonus di la.. di giocate gratis... di bonus di San Valentino.. di compleanno ecc.Il tutto a condizione di versare una cifra minima X per giocare...... SECONDO VOI QUESTA NON SUONA ISTIGAZIONE???? Poi ci si lamenta delle dipedenze........ x la cronaca.. io li ho incassati e me ne guardo bene dal rigiocare

falco8 1 anno fa su tio
Casinò, lotto e altri pareggi, tutto legale finchè lo Stato riceve fiumi di tasse da queste attività che creano dipendenza. Ma per me è più preoccupante la dipendenza dei giovani ai social networks.

carlo56 1 anno fa su tio
discorsi triti e ritriti! se ne parlò a lungo all’apertura ma nell’indifferenza generale anche perché a tutti facevano poi comodo gli utili dell’attività. Ira si riscopre che “l’acqua è bagnata”?!?
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