Paolo Deprati, 58 anni, è una memoria storica del corteo domenicale del Rabadan. Viale Stazione è un po' la sua seconda casa.
BELLINZONA - C’è un Rabadan fatto di musica, bagordi e coriandoli. E c’è un Rabadan fatto di emozioni. Paolo Deprati, 58enne di Monte Carasso, probabilmente impersona le due facce di una stessa medaglia. Con una particolare predisposizione per le emozioni. In particolare quelle legate ai cortei. Responsabile degli eventi, conosce ogni aneddoto sulle sfilate in Viale Stazione. «Rappresentano il cuore del carnevale di Bellinzona. Non per motivi economici. Si guadagna ben poco. Il fatto è che i cortei incarnano la tradizione. In tutto e per tutto».
Previsioni del tempo – Il corteo dei bambini al venerdì, quello delle guggen al sabato, e soprattutto la sfilata di carri, gruppi e guggen alla domenica. «Queste tre manifestazioni ci costano complessivamente oltre 200'000 franchi. Ma quante soddisfazioni ci danno? Io inizio a guardare le previsioni del tempo già due settimane prima praticamente. L’avvicinarsi di questi appuntamenti è adrenalinico».
La grande nevicata – Paolo, che nella vita ha fatto il capostazione per oltre 30 anni e adesso ha una ditta di eventi e viaggi, si ricorda ogni virgola dei cortei domenicali. «Quello del 2015 è stato probabilmente il corteo più surreale di sempre. Al sabato aveva piovuto tantissimo. Alla domenica nevicava. C’era pochissimo pubblico. Da Glarona era arrivata la guggen dei Linthböllä. Pensavano di venire nella Sonnenstube e si sono ritrovati al polo nord. Il loro presidente mi ha preso in giro per otto anni. Quest’anno li abbiamo finalmente di nuovo come ospiti. Così possono rendersi conto che il sole ce l’abbiamo davvero».
Il primo corteo all'età di sei anni – Paolo è un uomo fortemente attaccato alle sue radici. E al dialetto. «Sono fiero del fatto che il sito del Rabadan sia scritto in dialetto. Anche io partecipo alla stesura dei testi. Il dialetto è la nostra storia. Come il carnevale, che personalmente ho nel DNA. Sono responsabile degli eventi dal 2009. Ma già prima avevo suonato nelle guggen per 20 anni. Non solo a Bellinzona, anche a Cadenazzo. Il mio primo corteo della domenica l’ho visto all’età di sei anni. Mi è entrato subito nel cuore, con tutti i suoi colori».
Fiamme all'improvviso – Il 58enne di Monte Carasso rievoca poi un aneddoto curioso. Proprio legato al corteo della domenica. «Avevo 10 anni. All’epoca la formula era diversa. Mi trovavo su un carro. A un certo punto un cannone ha sparato e l’ovatta che c’era intorno ha preso fuoco. Quel carro in fiamme non me lo scorderò mai. Lo spavento fu grosso un po' per tutti».
Come funziona il concorso – La sa lunga, Paolo, sui carri. «Vengono valutati secondo i seguenti criteri: costruzione, animazione, impressione generale, satira. Come si fa a diventare giurato? Basta mandarci la candidatura. È un compito affascinante. Tre settimane prima del corteo organizziamo un tour in tutta la Svizzera italiana in cui i giurati possono andare a visionare la preparazione dei carri. E in questo modo farsi già un’idea di cosa vedranno alla domenica del Rabadan. Anche i gruppi, con relativi piccoli carri, vengono valutati, secondo i criteri di satira, animazione e coreografia. Niente gara per le guggen. Una volta il concorso c’era anche per loro, ma poi l’hanno voluto togliere».
Le informazioni utili – L'inizio del corteo domenicale è previsto per le 13.30. La premiazione a partire dalle 18.15 presso il capannone di Piazza del Sole. Il prezzo per assistere al corteo è di 10 franchi. E comprende l'uso gratuito di tutti i mezzi pubblici dalle 6 di mattina a mezzanotte.