Gioventù Socialista e Giovani Verdi sulle piste senza neve dove si dovrebbe di solito sciare per un'azione dimostrativa
PRATO LEVENTINA - Sciare sull’erba in assenza di neve? Un’impresa alquanto difficile, come dimostra l’azione di sabato promossa dalla Gioventù Socialista e dalle Giovani Verdi.
I due partiti giovanili hanno voluto mettere in luce la crisi climatica e le sue conseguenze, sempre più evidenti anche in Svizzera.
Lo sci si potrà praticare a quote sempre più elevate - «La pratica dello sci alpino si sposterà purtroppo a quote sempre più elevate, fino a scomparire potenzialmente del tutto - scrivono in una nota - e allo stesso tempo questo coinciderà con un aumento dei prezzi, già elevati, rendendo lo sci uno sport elitario e praticabile soltanto dalla fascia ricca della popolazione. Ricchi che oltretutto maggiormente contribuiscono alla crisi climatica mettendo in primo piano i loro profitti».
Non nevica più e gli impianti chiudono - Non si può sciare sull'erba, sottolineano, ricordando che «l’emergenza climatica è attuale e dobbiamo agire ora».
Non nevica più, e «gli impianti sciistici di Prato Leventina a febbraio sono stati costretti a chiudere - argomentano - perciò oggi abbiamo provato a sciare su quello che ci rimane, ovvero sull’erba, con scarsi risultati».
Sciare in Ticino sarà sempre più difficile - Sciare in Ticino «sarà sempre più difficile e sarà possibile soltanto ad alte quote e a costi più elevati. È la palese conseguenza dell’emergenza climatica, che è reale e attuale. Le stagioni che stiamo vivendo non hanno precedenti: abbiamo attraversato con difficoltà l’estate più siccitosa dall’inizio delle rilevazioni con gravi conseguenze per la popolazione, l’agricoltura e la natura».
Le due iniziative - E adesso «ci confrontiamo da mesi con un inverno primaverile, se non addirittura dalle temperature estive, che stanno accelerando fortemente lo scioglimento dei ghiacciai e delle nevi perenni». Neve che non cadendo più, «ha un grave impatto economico sulle regioni di montagna il cui benessere dipende dal settore sciistico».
Rivendicano una politica coraggiosa e lo fanno ricordando due iniziative: «Martedì 21 febbraio è stata inoltrata l’Iniziativa popolare per la responsabilità ambientale, con cui le Giovani Verdi chiedono che la Svizzera riporti la propria impronta ambientale all’interno dei limiti planetari al più tardi entro 10 anni. La GISO sta invece raccogliendo firme per l’Iniziativa per il Futuro, che vuole porre le basi per una politica climatica sociale, finanziando la trasformazione ecologica tramite un’imposizione sulle successioni dei super-ricchi».
La stoccata alla politica - E danno una stoccata alla politica: «Quando parliamo di emergenza climatica stiamo parlando dell’immediato: siccità, precipitazioni irregolari, mancanza d’acqua, boschi secchi, economie montane in sofferenza. Sotto elezioni tutti i partiti si sciacquano la bocca con il termine della sostenibilità, promuovendo iniziative che offrono sedicenti soluzioni, improntate meramente allo sviluppo tecnologico e senza operare un cambiamento sistemico».
E aggiungono: «C’è addirittura chi ostacola leggi e iniziative volte alla transizione ecologica come il controprogetto dell’Iniziativa dei ghiacciai, il quale peraltro prevede un finanziamento specifico per le regioni periferiche e di montagna per la transizione e l’adattamento ai cambiamenti). La nostra azione di sabato ha mostrato come sia urgente agire ora!».