Il lupo a spasso per i villaggi abitati. Germano Mattei (Montagna Viva) attacca. La biologa Sissi Gandolla risponde. Il video.
BELLINZONA - «Ho visto mamme terrorizzate negli scorsi giorni. Preoccupate per i loro bambini». Germano Mattei commenta così l'avvistamento del lupo in alcuni villaggi della Vallemaggia e della Valle di Blenio. Il fondatore di Montagna Viva, nonché co presidente dell'Associazione svizzera per un territorio senza grandi predatori, è stato ospite di Piazza Ticino. Con lui la biologa Sissi Gandolla, che collabora col WWF sulla questione del lupo. «Bisogna responsabilizzare la gente – dice Gandolla –. La presenza del lupo tra le case dipende in parte anche dall'uomo. Rendiamo troppo attrattivo il nucleo abitato per il lupo. Lasciamo in giro cibo per bestie selvatiche o domestiche. Non va bene. Anche noi dobbiamo cambiare la nostra mentalità».
La preoccupazione per i più piccoli – Mattei parla di problema grosso. «Il lupo di fronte a una persona adulta scappa. La mia preoccupazione è per i bambini che sono piccoli e rientrano nella visuale del lupo. Non è normale vedere il lupo girare tra le case in questo modo». «Io capisco la paura della popolazione – commenta Gandolla –. Nelle immagini che circolano tuttavia si nota sempre il lupo spaventato dall'essere umano. I guardiacaccia sono sul posto e controllano la situazione. Se un lupo supera un determinato comportamento è possibile abbatterlo. Sugli ibridi si sa poco. Non è mai stato confermato che un ibrido è più pericoloso di un lupo puro».
Le lacrime dei contadini – «C'è gente che non va più a Bosco Gurin perché gira il lupo – prosegue Mattei –. E in ogni caso bisogna pensare anche agli agricoltori di montagna. In diversi stanno vendendo il bestiame perché non reggono più. Il comportamento delle autorità ticinesi è deplorevole. È vero che dipendono da Berna su questo tema, però avrebbero dei margini di manovra che non applicano. In altri Cantoni questi margini vengono applicati».
Seguendo la selvaggina – Gandolla ha qualcosa da ridire: «Attenzione che altrove per avere sforato i margini c'è chi ha preso una multa salata. Però è chiaro che i contadini vanno sostenuti. Da soli non ce la fanno. Il nostro territorio poi è particolare. Sulla comunicazione auspico una maggiore rapidità da parte delle autorità. I lupi sono sempre di più. I boschi sono cresciuti, così come la selvaggina. Sappiamo che i lupi seguono la selvaggina e i territori selvatici. Se uno va nella natura, sa che c'è anche il lupo. Quando le persone sanno comportarsi in maniera giusta, i rischi sono bassi».
Regole di comportamento – Ma cosa significa comportarsi in maniera giusta? Ancora la biologa: «Se si incontra un lupo, non bisogna cercare di scappare e nemmeno di avvicinarlo. Se si agitano le mani e si urla, solitamente il lupo fugge. Un lupo non si improvvisa da un giorno all'altro mangiatore di persone».
«Cresciuta la sensibilità» – Cosa è cambiato dopo la storica dimostrazione dello scorso 26 aprile in Piazza Governo a Bellinzona, quando vennero deposte davanti a Palazzo delle Orsoline diverse carcasse di pecore predate? «Si è accelerata la modifica della legge sulla caccia – precisa Mattei –. Forse saranno necessarie meno predazioni per decretare l'abbattimento di un lupo. Intanto la popolazione dei lupi in tre anni è triplicata. È cresciuta però anche la sensibilità del popolo e dei media. Appena c'è un avvistamento si sparge il panico? Meglio un allarme in più per nulla, piuttosto che temporeggiare e ritrovarsi con un problema grave».